Il commento | La politica a Mileto al tempo delle elezioni… tra inchini e deferenza
Nei vari incontri elettorali che si susseguono in questi giorni, gli esponenti locali fanno a gara a chi ossequia di più il leader di turno e non manca chi si presenta ad applaudire i candidati di entrambi gli schieramenti
La recente discesa a Mileto dei candidati di centrodestra e centrosinistra, in vista delle elezioni nazionali del prossimo 4 marzo, ha funto indubbiamente da termometro del livello della classe politica locale. In quei frangenti, sia quando a sopraggiungere nella cittadina normanna è stato l’esponente del Partito democratico Brunello Censore, nell’occasione affiancato dai colleghi Antonio Viscomi ed Ernesto Alecci, e sia quando ad incontrare la popolazione è stato il candidato di Forza Italia Giuseppe Mangialavori, in questo caso supportato dalla meloniana Wanda Ferro, lo spettacolo dato da protagonisti e semplici comparse del teatrino della politica nostrana è stato a dir poco indecoroso, di fantozziana memoria.
Prima la spasmodica attesa di oltre un’ora, rispetto al programma, sotto il porticato di Palazzo dei normanni, proprio di fronte alla lapide che ricorda la figura di Re Ruggero I d’Altavilla, figlio di colui che nell’anno mille fece di Mileto la capitale della propria contea. Il nobile normanno, si sarà indubbiamente rivoltato nella tomba pensando a come si è ridotta oggi la “sua” città prediletta, all’epoca punto di riferimento per Papi, re, principi, ambasciatori e per l’intero meridione d’Italia, oggi divenuta mera succursale e terra di conquista per i potenti di turno.
Terminata la mesta e lunga attesa, al momento dell’arrivo degli ospiti, lo “sport” preferito dagli infreddoliti esponenti locali è stato quello della corsa a chi, fra spallate e finte alla Maradona, riusciva per primo a toccare supino il mantello del “Messia”, del “Salvatore della Patria” proveniente da altri lidi. Qualcuno, addirittura, all’insegna del motto “Ti piace vincere facile”, si è presentato con animo da preveggente ad entrambi gli incontri politici, applaudendo con uguale trasporto sia i candidati di centrosinistra e sia quelli del centrodestra, pronto dopo il 4 marzo a catapultarsi sul carro del vincitore.
L’applauso si è tramutato in vera e propria “standing ovation” quando i diretti protagonisti si sono espressi con rassicuranti parole sul loro impegno a favore del territorio miletese, una volta fatta incetta di voti e ottenuto lo scranno parlamentare nella sede capitolina. A riprova che, quelle che in ogni altro luogo sarebbero apparse come delle semplici promesse elettorali, nella colonizzata cittadina normanna oggi bastano e avanzano a nutrire illusioni, ad alimentare le speranze di una classe politica locale da decenni costretta a fungere da semplice comparsa nei posti che contano, ad attendere prona le decisioni dall’alto.
Magari, di ricevere dagli stessi Censore e Mangialavori disposizioni in merito alla composizione delle liste, a chi, nel prossimo mese di maggio… nel segno dell’autonomia (sic!) si dovrà presentare di fronte agli elettori nella veste di candidato a sindaco del Comune di Mileto.