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Elezioni politiche, si rimescolano le carte nel centrodestra: Wanda Ferro verso la candidatura a Vibo

  A farne le spese sarebbe il coordinatore vibonese di Forza Italia Giuseppe Mangialavori che si vedrebbe dirottato al secondo posto nel proporzionale. Il dietrofront per effetto della candidatura di Gentile Jr nell’alto Tirreno cosentino 

Elezioni politiche, si rimescolano le carte nel centrodestra: Wanda Ferro verso la candidatura a Vibo

Nuovo colpo di scena nella coalizione di centrodestra sul fronte delle candidature in vista delle elezioni politiche del 4 marzo prossimo. Il caso più eclatante riguarderebbe proprio il collegio vibonese, dove sembrava ormai acquisita la certezza della candidatura dell’ex consigliere regionale Giuseppe Mangialavori nell’Uninominale alla Camera. 

Il giovane medico vibonese aveva addirittura firmato la sua candidatura, quando dai vertici della coalizione è arrivato il contrordine che ha materializzato, nuovamente, come già si era profilato nei giorni scorsi, la candidatura dell’esponente di Fratelli d’Italia, già in corsa per la guida della Regione, Wanda Ferro.

L’ex presidente della provincia di Catanzaro, subentrata in consiglio regionale dopo una lunga battaglia giudiziaria proprio a discapito di Mangialavori, a meno di nuovi clamorosi sviluppi, dovrebbe rappresentare dunque la coalizione nel collegio Vibo-Soverato, contendendo a colpi di preferenze il seggio a Brunello Censore, in campo con il centrosinistra.

Per il coordinatore vibonese del partito azzurro si profilerebbe, invece, la candidatura al secondo posto nel “proporzionale” Sud (Catanzaro-Vibo-Reggio), alle spalle della stessa Ferro, che si è così assicurata un buon “paracadute”. A rimescolare le carte, dopo che l’esponente del partito della Meloni aveva inizialmente rifiutato la candidatura nel collegio vibonese optando per il collegio Castrovillari-Paola, sarebbe stata l’imposizione della candidatura del figlio del sottosegretario Tonino Gentile, Andrea, nel collegio in questione. Discesa in campo che, per la regola della rappresentanza di genere, avrebbe prodotto un effetto a cascata che inevitabilmente ha scalzato l’ex presidente del consiglio comunale di Vibo “relegandolo” in una posizione meno agevole.  

Una soluzione che ha generato non pochi malumori nei sostenitori di Mangialavori e rispetto alla quale, tuttavia, potrebbe non essere stata scritta ancora l’ultimissima parola

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