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Forza Italia, è guerra aperta tra Mangialavori e il duo Arena-Salerno

Non solo il Pd è alle prese con un logorante conflitto interno. Anche tra i berluscones vibonesi non mancano le beghe. Emblematico il caso di Nicotera dove gli azzurri sono contemporaneamente forza di rottura e di governo. 

Forza Italia, è guerra aperta tra Mangialavori e il duo Arena-Salerno

Sulla carta stampata si riempiono pagine su pagine aventi come tema le spaccature nel Partito democratico. Più che legittimo. Fin dalla sua fondazione il partito del premier Matteo Renzi si è distinto più per le divisioni in correnti contrapposte (peggio di quanto avveniva nella Democrazia cristiana, al cui interno convivevano più partiti) che per impulso alle riforme. 

Anche se ultimamente, a livello provinciale, con la candidatura di Enzo Insardà, cui ancora De Nisi e company non sono riusciti a individuare un’alternativa valida (non a caso l’ex presidente della Provincia, Francesco De Nisi, sarebbe volato a Roma per tentare di indurre la segreteria nazionale al commissariamento della Federazione in attesa di tempi migliori), le componenti democrat vibonesi pare abbiano tacitamente raggiunto una sorta di “tregua armata”.
Diverso il discorso in Forza Italia.

Tra gli azzurri non basta l’avvento del clima natalizio per determinare “il cessate il fuoco”. La guerra c’è, è calda, ma non si vede. Perché? Semplice, ci si dilania a vicenda ma la parola d’ordine rimane una: non far trapelare nulla all’esterno. Eppure la competizione tra l’astro emergente del maggiore partito di centrodestra, il consigliere regionale Giuseppe Mangialavori, e la vecchia guardia rappresentata da Domenico Arena e Nazzareno Salerno, è evidente. Non ci credete? Allora basta spostare per un attimo l’attenzione sui fatti politici del Comune di Nicotera.

Qui ci troviamo con un sindaco dichiaratamente di sinistra, Franco Pagano, e una maggioranza dove la componente preponderante è proprio quella degli azzurri leali a Nazzareno Salerno. Vabbé, direte voi, in una lista civica può capitare la contaminazione tra ideali politici. L’anomalia è un’altra. Giuseppe Mangialavori ha chiamato a far parte del gruppo dirigente provinciale Anna Maria Giofré, già consigliere comunale di opposizione, che dall’alto del suo nuovo incarico non perde mai occasione per sferrare fendenti al vetriolo in direzione dell’amministrazione Pagano, forse dimentica del fatto che Forza Italia è la principale forza che sostiene il primo cittadino.

Insomma, memore delle strategie parallele degli odiati comunisti pare che anche il partito di Silvio Berlusconi in provincia di Vibo Valentia abbia adottato la politica del doppio binario: contemporaneamente forza di governo e di opposizione. Dalla serie: non ci facciamo mancare nulla. A questo proposito Mangialavori dovrebbe mettere finalmente chiarezza in situazioni di tal genere. E poi basta sottolineare le incongruenze in casa democratica perché se “Atene piange, Sparta non ride”.

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