venerdì,Novembre 22 2024

Regionali, i sindaci vibonesi alzano la voce: «No a soluzioni calate dall’alto»

Quindici primi cittadini invocano un confronto: «La Calabria ha bisogno di un impegno serio e responsabile e non di derive populiste e giustizialiste»

Regionali, i sindaci vibonesi alzano la voce: «No a soluzioni calate dall’alto»

«Noi sottoscritti sindaci della provincia di Vibo Valentia (in aggiunta ai già firmatari di Gerocarne e Maierato) condividiamo pienamente il documento di alcuni colleghi sindaci, pubblicato nei giorni scorsi, sulla necessità di aprire un grande confronto sui problemi della nostra regione in vista della scadenza elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale».

Si allarga il fronte degli amministratori locali che chiedono a gran voce di aprire un confronto in vista del prossimo appuntamento elettorale e rigettano l’idea di soluzioni (e candidature) calate dall’alto o che sono viste come un “corpo estraneo” al tessuto sociale e politico calabrese. Nel Vibonese all’appello si aggiungono ora i sindaci dei comuni di Briatico, Filandari, Joppolo, Limbadi, Mongiana, Parghelia, Ricadi, Rombiolo, San Calogero, Sant’Onofrio, Stefanaconi, Vallelonga, Vazzano.

«In questo momento di grandi difficoltà economiche e sociali aggravate dalla pandemia – scrivono in un documento comune -, la Calabria ha bisogno di un impegno serio e responsabile per fronteggiare questa situazione evitando derive populiste e giustizialiste che invece di aiutare ad affrontare e risolvere i problemi finiscono per aggravarli. I calabresi sanno bene, perché lo hanno vissuto sulla propria pelle e lo hanno pagato a caro prezzo in termini di mancati interventi e soluzione dei loro problemi, che nessuno ci ha mai regalato niente. Anzi, coloro i quali si presentano come novelli messia del cambiamento non sono altro che la riproposizione di un nuovo inganno che la nostra terra non può e non deve accettare».

Per i sindaci «sono troppe le ingiustizie, le angherie, le delusioni subite nel corso di decenni ad opera dei Governi centrali, di classi dirigenti disinvolte e di forze spregiudicate. I sindaci e gli amministratori locali che prima di ogni altro conoscono i problemi reali e le difficoltà che vivono le nostre comunità e che in modo particole in questa fase di pandemia sono stati costretti a fronteggiare in solitudine le drammatiche implicazioni che ha determinato, non sono più disponibili a subire scelte calate dall’alto ed operazioni verticistiche esterne alla Calabria in vista della prossima scadenza elettorale regionale; chiedono alle forze politiche di assumere atteggiamenti responsabili e rispettosi della dignità del popolo calabrese; chiedono alle forze sociali, dell’associazionismo, della cultura e delle professioni, di abbandonare la passività e scendere in campo per un confronto fecondo e costruttivo sui problemi che attanagliano la nostra realtà. Solo così si può definire un programma  concreto e credibile, volto a dare le risposte giuste ed a costruire una prospettiva di lavoro e di crescita attraverso la quale le giovani generazioni possano essere aiutate a non abbandonare la Calabria».

Infine si aggiunge: «noi sindaci e amministratori della provincia che vive una condizione di più accentuata difficoltà, rivolgiamo un accorato invito a tutti i colleghi della Calabria ad unirsi e stare in campo da protagonisti, per contribuire a costruire il riscatto ed un futuro di crescita della nostra terra. Siamo chiamati a farlo con la consapevolezza della responsabilità e del ruolo assegnatoci dalle nostre comunità ma anche dalla dignità e l’orgoglio di non vedere mortificate le nostre intelligenze e le tante energie di cui dispone il popolo calabrese».

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