La biblioteca di Soriano resta “a secco” di fondi, Mangialavori: «Colpa del Pd»
Il consigliere regionale della Casa della libertà si vede bocciato per la seconda volta un emendamento a favore dell’istituzione culturale e sbotta: «Prevalsi ordini di scuderia, ora almeno ci risparmino il pianto delle prefiche».
Parole e ancora parole. E impegni politici inevasi, «giustificati sulla base di sterili contorsioni retoriche». Il consigliere regionale della Casa della libertà, Giuseppe Mangialavori, non ha mandato giù il mancato stanziamento di 75mila euro, previsti dalla legge 19/1995, a favore dell’Istituto della Biblioteca Calabrese di Soriano e non inserito nel bilancio regionale. Contributo che l’ente culturale non riceve dal 2012.
Mangialavori ricorda in particolare di aver «presentato un emendamento al bilancio (21 aprile) per chiederne previsione e concessione. E ciò a causa di un evidente stato di sofferenza della Biblioteca di Soriano che ne compromette il suo stesso mantenimento. In sede di approvazione del bilancio, i consiglieri Pd investiti della questione, votarono contro tale emendamento ma assicurarono che nella fase di assestamento del bilancio, la somma sarebbe stata reperita».
Senonché, aggiunge il consigliere della Cdl «visto lo schema di assestamento portato in Consiglio lo scorso 3 dicembre e notata la lacuna, ho nuovamente proposto emendamento e ciò al fine di assicurare tale stanziamento. Ma anche questa volta – insiste -, con motivazioni direttamente tratte dal politichese, o senza fornire alcuna motivazione, i medesimi colleghi Pd l’emendamento non lo hanno votato. E così anche quest’anno, alla Biblioteca di Soriano non sarà concesso alcun contributo».
Da qui la considerazione di Mangialavori: «fin quando le risorse del Vibonese (che in tal caso darebbero lustro a tutta la Calabria) non saranno tutelate e valorizzate, difficile ipotizzare passi in avanti sulla via della crescita. Se prevarranno, le logiche di scuderia e di schieramento su quelle che considerano lo sviluppo dei territori il presupposto di quello regionale, difficilmente si faranno passi in avanti. Con le giaculatorie, i vittimismi ed i piagnistei non si aiuta il Vibonese a uscire dallo stato di abbandono in cui versa nell’attualità. Servirebbero i fatti ispirati da una buona dose di coraggio. L’auspicio è che per la Biblioteca di Soriano e per il Vibonese ci sia almeno risparmiato il pianto delle prefiche».