Tropea, il Consiglio di Stato conferma lo scioglimento. Rodolico: «Sentenza assurda»
L’ex sindaco della cittadina tirrenica commenta il provvedimento dei giudici amministrativi: «Una grave ingiustizia per gli amministratori e la città, della quale io ho cercato di difendere la dignità a tutti i costi»
«Oggi è stata scritta una sentenza errata ed assurda. Il Consiglio di Stato ha convalidato lo scioglimento del consiglio comunale di Tropea, che non ha riscontro in fatti e circostanze tali da poterlo giustificare; la nostra difesa ha infatti dimostrato, con atti e documenti inoppugnabili, l’inconsistenza delle contestazioni, nonché l’estraneità del sindaco e della Giunta a qualsiasi contiguità o condizionamento della criminalità organizzata».
È questo il commento di Giuseppe Rodolico, ex sindaco di Tropea, all’indomani della sentenza del Consiglio di Stato che ha confermato il provvedimento del governo che aveva messo fine alla sua esperienza amministrativa il 12 agosto 2016.
«Ritengo che con questa sentenza – afferma Rodolico – non sia stata scritta una bella pagina per lo Stato di diritto. Una grave ingiustizia per gli amministratori e per la città di Tropea, della quale io ho cercato di difendere la dignità a tutti i costi, con la forza della ragione e della verità dimostrando in maniera incontestabile l’inesistenza di atti e provvedimenti frutto di infiltrazione e condizionamento mafioso».
Rodolico, quindi, si dice «ora, più che mai, consapevolmente convinto della forte spinta morale che l’Amministrazione da me guidata ha esercitato durante i mesi del breve mandato, in particolare, con l’emanazione di atti inconfutabili mirati a contrastare qualsivoglia forma di infiltrazione e qualsiasi tipo di illegalità».
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