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Mileto verso le elezioni, Petrolo (Si): «Credibilità della politica al minimo. Ora si volti pagina»

Si anima il dibattito in vista del rinnovo del consiglio comunale della cittadina normanna. Per il dirigente di partito «le esperienze passate dimostrano che mettersi insieme solo per vincere non è la strada giusta»

Mileto verso le elezioni, Petrolo (Si): «Credibilità della politica al minimo. Ora si volti pagina»
Fortunato Petrolo

Si inserisce anche “Sinistra Italiana” nel dibattito susseguente alla caduta dell’amministrazione comunale di Mileto guidata da Totò Crupi. A dire la sua sulla situazione politica che sta vivendo la cittadina normanna, è oggi il componente del coordinamento provinciale del partito Fortunato Petrolo

E lo fa ripercorrendo, dapprima, le vicende delle ultime tre “fallimentari” amministrazioni civiche succedutesi a Mileto, che, «incapaci di governare, programmare e valorizzare lo sviluppo del nostro territorio, hanno concluso prematuramente il mandato per dissidi interni alla maggioranza». 

Ricorda Petrolo: «L’Amministrazione guidata da Rocco Condoleo, eletta nel 2007 è finita dopo due anni con le dimissioni dei consiglieri di maggioranza. La successiva lista civica che ha eletto sindaco Vincenzo Varone è stata sciolta per infiltrazioni mafiose nel 2012, e per circa due anni il Comune è stato amministrato da una triade commissariale. Nel 2014, infine, si è insediata l’amministrazione civica guidata dal sindaco Crupi. Oggi – aggiunge – anche questa compagine è stata costretta a soccombere e ad abbandonare il campo per le dimissioni dei consiglieri di maggioranza. Questa consiliatura ha avuto anche il primato della rotazione degli assessori, necessaria per mantenere in vita una compagine amministrativa attratta soprattutto dall’incarico assessorile; a questo quadro si sono aggiunte le dimissioni in blocco della minoranza, che ha lasciato il consiglio comunale privo di un pur minimo controllo democratico dell’opposizione». 

Ripercorse le ultime vicende che hanno interessato Palazzo dei normanni, Petrolo espone poi le motivazioni che, a suo parere, hanno provocato tali insuccessi, cercando di individuarne anche gli eventuali antidoti. E dopo aver spiegato «che mettersi insieme solo per vincere non è la strada giusta – puntualizza -, che le alleanze devono essere sorrette da una forte motivazione politica e finalizzata al bene comune e non solo all’occupazione del posto di sindaco e/o di assessore, che produce litigiosità e ingovernabilità». 

Da qui, l’amara constatazione: «Da molti anni, purtroppo, questo territorio è stato privato della rappresentanza politica e la credibilità dei partiti è ridotta al minimo; l’abbandono dell’attività politica e la chiusura delle sezioni hanno determinato un vuoto, che è stato occupato dai raggruppamenti civici che hanno depauperato un bagaglio storico e culturale». 

Guardandosi indietro, tuttavia, il dirigente provinciale di Sinistra Italiana non vede solo del negativo, ma anche del buono da cui ripartire. «Mileto – sottolinea al riguardo – è stata in passato un esempio di grandi iniziative politiche, ricca di attività economiche e culturali, che hanno prodotto sviluppo e benessere; tuttora ricopre un ruolo di primo piano con la sua sede vescovile e può contare su un grande patrimonio spirituale e una struttura monumentale realizzata attraverso la Fondazione e con il sostegno della mistica di Paravati Natuzza Evolo. Le elezioni amministrative che si terranno fra qualche mese possono aprire una nuova pagina per Mileto! E’ necessario avviare una campagna di ascolto per una svolta nelle relazioni e nei contenuti; tutte le forze politiche sono chiamate a realizzare un progetto, capace di mettere insieme ogni azione, ogni iniziativa finalizzata alla rinascita di questa città, e non solo sulla conta dei voti e degli interessi di bottega». 

L’intervento di Petrolo si conclude con la rassicurazione che il suo partito si impegnerà «a mettere in campo un progetto politico che sia partecipato, credibile e inclusivo, affinché questa comunità ritrovi il gusto della partecipazione e sia artefice del proprio futuro».  

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