Aumento Tari a Vibo, il Pd: «Che fine hanno fatto i buoni propositi?»
Gioia e Mercadante stigmatizzano l’assenza di «una strategia che favorisca cittadini e commercianti» e tirano in ballo Mangialavori. Ma il partito non era in Consiglio al momento del voto della delibera
«L’Amministrazione comunale con in testa il sindaco Limardo ha ieri deciso l’aumento, almeno del 20 per cento, della tassa sui rifiuti provocando un ulteriore peso economico per le famiglie e per i commercianti vibonesi che vivono già una profonda crisi che è sotto gli occhi di tutti. Mentre la maggior parte dei Comuni italiani riduce le tasse, il Comune di Vibo da un lato mette le mani nelle tasche dei cittadini e dall’altro però elargisce incarichi e prebende a professionisti privati, per come più volte testimoniato dalla stampa locale».
È quanto riferiscono in un comunicato stampa Claudia Gioia, componente del coordinamento cittadino del Pd e presidente di Vibo Unica, e Samantha Mercadante, componente del coordinamento cittadino del Pd e vicepresidente di Vibo Unica. «I buoni propositi di aiuto ai commercianti, annunciati dal sindaco come al solito solo verbalmente – asseriscono -, si infrangono alla prova dei fatti che invece dimostrano l’assenza di una visione strategica per favorire il commercio e le famiglie in difficoltà. Tutto ciò si verifica nell’assoluto silenzio dei parlamentari vibonesi che hanno messo la faccia per questa amministrazione con il paradosso che firmano interrogazioni parlamentari per chiedere al ministro dell’Interno di ripristinare la legalità a Reggio Calabria». Il riferimento è all’interpellanza urgente al ministro Lamorgese, presentata da parlamentari di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, tra i quali figura anche il senatore vibonese Giuseppe Mangialavori.
«Perché questi stessi parlamentari – si chiedono Mercadante e Gioia – non si pongono il problema di adoperarsi per ripristinare la legalità prima di tutto sul loro territorio di appartenenza e cioè a Vibo Valentia? Hanno fatto finta di non capire la vicenda che ha riguardato la revoca dell’assessore al Commercio Gaetano Pacienza? E soprattutto questi parlamentari che sostengono l’attuale maggioranza hanno fatto di tutto per rimuovere quelle ambiguità che caratterizzano questa amministrazione, ormai note a tutta la città che le sussurra a bassa voce ma che nessuno ha il coraggio di affrontare in modo determinato?». [Continua]
La delibera che ha sancito l’aumento della Tari è quella relativa al Piano economico finanziario 2020 approvato ieri in Consiglio comunale con i voti della maggioranza. Il Pd, al pari di altri gruppi d’opposizione ad eccezione dei Progressisti per Vibo, al momento del voto non era presente in aula né in collegamento da remoto.