Tropea, Pietropaolo: «Macrì presidente della Regione? Vince sicuro. Lo sa anche Berlusconi»
Il consigliere di minoranza con delega all’Istruzione torna anche sulle annunciate dimissioni dal civico consesso: «Ho ancora tempo per pensarci»
Nei giorni scorsi Massimo Pietropaolo, consigliere di minoranza con delega all’Istruzione al Comune di Tropea, con un post sulla propria pagina Facebook si era detto pronto a lasciare il Consiglio comunale, per via di un’«ignobile campagna diffamatoria che viene portata pervicacemente avanti nei miei riguardi». Lo abbiamo raggiunto per farci spiegare a mente fredda l’annuncio di un gesto così radicale.
Allora, professor Pietropaolo, perché questa scelta improvvisa?
Il punto è uno solo: cerco di portare avanti la mia passione per la politica con una certa serietà, ma quello che non va bene è attaccare le persone con delle inesattezze. Su Palazzo Giffone, due anni fa, l’opposizione si era mostrata compatta nell’opporsi alla compravendita, quindi mi sembra strano che adesso si facciano comunicati in cui vengo accusato di essermi astenuto, facendo intendere interessi personali dietro le mie scelte. Queste sono accuse pesanti. All’epoca non mi sono astenuto ma mi sono dichiarato contrario. Non solo: quando mi sono accorto che nella compravendita del bene era coinvolto un mio affine, ho dichiarato a verbale in consiglio un ipotetico conflitto di interessi e sono uscito dall’aula.
Chiarito questo, andiamo avanti: lei ha la delega all’Istruzione ma fa parte dell’opposizione. È ancora nel gruppo di minoranza Rinascita per Tropea?
Io sono Rinascita per Tropea, non loro. Io sono quello che non ha abbandonato il consiglio comunale, sono quello che legge tutti gli atti dell’assemblea, per andare a esprimere quantomeno un’opinione, indipendentemente dall’esito di essa; sono nella minoranza e onoro il mandato che mi hanno dato i cittadini, non come quelli che non si presentano in consiglio o hanno abbandonato il posto per lasciarlo ad altri. Ci sono i verbali della sedute: andiamo a consultarli, così si vedrà chi c’era e chi non c’era in questi anni. Io sarò mancato una o due volte per motivi improcrastinabili, gli altri non saprei. La prima volta che mi sono candidato ho ottenuto 250 voti e sono risultato il primo dei non eletti, ma il consigliere Romano non ritenne di doversi dimettere per farmi posto, mentre invece stavolta ha ritenuto farlo per consentire l’ingresso ad Antonio Piserà che a ogni sua dichiarazione si firma non come esponente di Rinascita per Tropea, ma come consigliere della Lega-Salvini premier. E comunque la mia delega all’Istruzione non ha alcuna ricompensa economica, anche se in alcune dichiarazioni qualcuno parlava di prebende future che potrei avere. Ho la fortuna di essermi conquistato uno stipendio con il mio lavoro, quindi non ho bisogno di nessuna prebenda.
Come vanno letti i suoi endorsement per la candidatura del sindaco Macrì alla Regione?
Pur non avendo un partito di riferimento, è risaputo che sono un uomo di sinistra, ma, da tropeano, non può che farmi piacere se il sindaco di Tropea arriva a essere il presidente della Regione, anche perché, al di là di alcuni limiti o critiche che gli ho mosso a livello politico e amministrativo, mi sembra che sia incontestabile il suo impegno per la cosa pubblica.
Qualcuno, però, potrebbe vedere in questo apprezzamento una strategia per sue future aspirazioni a Palazzo Sant’Anna
Faccio una premessa: qualora il centrodestra decidesse di candidare il sindaco Macrì alla Regione, sarebbe quasi automaticamente eletto, perché esiste un sondaggio che lo pone al 53% nelle intenzioni di voto dei calabresi.
Di quale sondaggio sta parlando?
È un sondaggio fatto in casa, ma molto attendibile e fatto con criteri statistici e metodologici indicati dal professor Renato Mannheimer. I risultati sono stati recapitati anche a Silvio Berlusconi. In ogni caso, da persona di sinistra, mi auguro che il centrodestra faccia l’errore di non candidare Macrì alla Regione perché vincerebbe, in quanto persona che ha saputo amministrare Tropea. Se il vice sindaco, Roberto Scalfari, dovesse avanzare la propria candidatura, sarò felice di dargli il mio voto e se mi chiederà di entrare in lista con lui sarò felice di appoggiarlo e di essere l’ultimo della sua lista.
Quindi le voci di un acceso diverbio tra lei e Scalfari sono infondate?
Sono semplicemente destituite di ogni fondamento. Apprezzo molto il garbo e la misura con cui Scalfari porta avanti il ruolo di vice e sono sicuro che sarà un ottimo sindaco quando il nostro beneamato Macrì sarà presidente della Regione.
Quindi lei non si candiderà a sindaco?
Se Scalfari si candiderà, sarò con lui.
E se non lo farà?
Si vedrà. Credo che la continuità amministrativa spetti a Scalfari che è sempre stato con Macrì. Io invece sono sempre stato con Peppino Romano ed eletto con la minoranza, e sarò sempre fedele ai principi di Rinascita per Tropea. È stato Romano ad abbandonare la nave, non io. Io sono la componente di sinistra della lista.
Da opposizione, come giudica la strategia comunicativa dell’amministrazione comunale sui contagi da Covid-19 in paese? Alcuni cittadini lamentano il fatto che gli aggiornamenti siano quasi nulli
Nel consiglio comunale del 30 novembre scorso il sindaco, in diretta streaming, ha puntualmente comunicato a tutta la popolazione la situazione epidemiologica del territorio, sia dei positivi che dei quarantenati, ma forse i cittadini sono stati distratti dalla battuta del sindaco secondo cui avrebbe nascosto i positivi nelle segrete di Palazzo Giffone. In ogni caso il primo cittadino sta notificando regolarmente, tramite polizia locale, tutti i provvedimenti che l’Asp invia al Comune. Ma il punto è un altro: ho ricevuto, anche da persone di elevata istruzione, richieste di pubblicare i nomi dei contagiati. Siamo arrivati alla Storia della colonna infame: mettere al pubblico ludibrio le persone positive al covid. È una cosa inaccettabile.
Qual è, invece, la situazione degli istituti scolastici?
Lunedì dovrebbero essere tutte aperte. Uso il condizionale perché il dirigente dell’istituto comprensivo ha disposto la sanificazione della scuola media in via precauzionale. Le altre sono tutte aperte. In queste settimane abbiamo cercato di fare opera di persuasione nell’uso delle mascherine e nel distanziamento fisico e posso dire che oggi non ci sono più assembramenti davanti agli istituti, grazie all’azione dei vigili urbani e al buon senso dei genitori. Inoltre a breve, grazie alle donazioni di privati che vogliono restare anonimi, distribuiremo mascherine in più rispetto a quelle date dalla scuola. Ma non solo: stiamo rafforzando ulteriormente la linea internet degli istituti per ridurre i problemi sulle connessioni; abbiamo disposto la presenza dei vigili urbani davanti agli istituti all’entrata e all’uscita; e infine al plesso dell’Annunziata è stato finanziato un progetto da 150mila euro per riqualificare tutta l’area circostante l’edificio.
Tornando al punto iniziale, anche alla luce degli attestati di stima del sindaco, del presidente del Consiglio e dei cittadini, si dimetterà dopo averlo annunciato sui social?
Avrei voluto che questa decisione fosse votata in Consiglio comunale, ma il regolamento non lo consente. Le dimissioni diventerebbero immediatamente esecutive nel momento in cui le dessi al presidente Monteleone o le depositassi alla segreteria del Comune. Fortunatamente ho ancora tempo per pensarci, in quanto il presidente è fuori regione.