Sant’Onofrio, Eco-distretto e immobile donato al Comune: interrogazione della minoranza
I consiglieri d’opposizione Salvatore Bulzomì e Gregorio Arcella rilevano la carenza documentale sulle due pratiche portate in Consiglio e attaccano il sindaco Maragò: «Offre nel circondario un’immagine negativa dell'Amministrazione»
I consiglieri d’opposizione del Comune di Sant’Onofrio, Salvatore Bulzomì e Gregorio Giuseppe Arcella hanno presentato un’interrogazione consiliare in relazione a due punti trattati nel corso dell’ultima assise cittadina.
I punti in questione riguardavano la “discussione sulla deliberazione Ato n. 4 per l’individuazione del sito per la realizzazione dell’Eco-distretto provinciale” e l’“Accettazione della donazione del fabbricato sito in via Marcellina e relative pertinenze da parte del Cenacolo domenicano Congrega religiosa insegnanti”.
I due componenti dell’opposizione obiettano che, «per come rilevato da questo gruppo durante lo svolgimento del Consiglio», il fascicolo del sito «trattamento rifiuti non conteneva la delibera Ato; il verbale sopralluogo con i tecnici della Regione per il sito “Palombara”; il titolo di proprietà dell’area interessata; la dichiarazione che sull’area non insistono vincoli tutori, divieti o qualsiasi elemento che vieta la costruzione dell’impianto di trattamento rifiuti con annessa discarica; la lettera all’Ato ed ai sindaci da parte della Regione Calabria del 24.10.2017 su esame vincoli del sito».
In relazione, invece, al fascicolo della donazione del fabbricato, si osserva l’assenza di «regolamento comunale sulle donazioni; titolo di proprietà; agibilità locali; atto costitutivo della cooperativa di comunità; relazione con pareri tecnico e contabile».
Da qui l’interrogazione «per sapere se tutto quanto prima descritto risponda ai principi di lealtà e trasparenza dell’azione amministrativa o se al contrario sono state inosservate tutte le norme contenute nello statuto e nel regolamento comunale di funzionamento del Consiglio ed eluso ogni principio di buon senso e correttezza degli atti».
Per Bulzomì e Arcella «il sindaco di Sant’Onofrio non omette mai di dispensare lezioni di democrazia agli amministratori di altri comuni ed in generale a chi esercita la libertà di non aderire al pensiero unico, ben sapendo che nel circondario sta offrendo un’immagine davvero negativa in tema di trasparenza e lealtà amministrativa. Infatti, basta leggere l’interrogazione per comprendere come qui a Sant’Onofrio, il sindaco ed il presidente del Consiglio intendono il confronto e la dialettica della partecipazione. Nell’ultimo consiglio comunale è stato davvero a dir poco imbarazzante e penoso discutere su argomenti di grande rilievo, senza che nei rispettivi fascicoli risultasse la benché minima documentazione di richiamo. Tutto ciò è davvero inquietante se si tiene conto che il consiglio comunale rappresenta la comunità e determina l’indirizzo ed il controllo politico-amministrativo. Occorre davvero indignarsi, contro questo gioco cinico e pure pericoloso, che li porta addirittura ora ad affermare di essere interessati ad una apertura dialettica, dopo aver anteposto un muro di arroganza su tutte le proposte puntualmente respinte con atteggiamento da “non disturbate i manovratori”».