Nuovo teatro a Vibo, il Meetup chiede lumi sulla fine dei lavori: «Ulteriore proroga?» (VIDEO)
Superata anche la nuova scadenza di ottobre. I “Vibonesi in movimento” scrivono al Comune per avere delucidazioni sul continuo rinvio nella consegna dell’importante opera alla città
«La fine dei lavori delle opere pubbliche è da sempre un’incognita. La realizzazione del teatro a Vibo Valentia non è da meno. Dopo tanti anni trascorsi ad individuare il luogo ideale per la sua realizzazione, finalmente nel novembre del 2015, non senza difficoltà, iniziano i lavori. Il termine contrattuale dei lavori inizialmente era di 329 giorni; l’importo complessivo delle opere ammonta a 3.658.975 di euro (a fronte dei 5.694.202,41 di euro concessi dal ministero per i Beni e le Attività Culturali, Dipartimento per lo spettacolo e lo sport)».
La vicenda del teatro comunale di Vibo Valentia viene ripercorsa dal Meetup “Vibonesi in Movimento-Amici di Beppe Grillo” che in una nota annuncia la richiesta, inoltrata al Comune, di avere chiarimenti sulla data di chiusura dei lavori.
«Sul cantiere – spiega il Meetup – sembra si lavori alacremente, ma la prima data di consegna dei lavori (ottobre 2016) non viene rispettata. Il 7 ottobre 2016, infatti, viene concessa la prima proroga di 190 giorni con scadenza il 20 aprile 2017. Un piccolo ritardo ci può stare, che sarà mai, sicuramente ad aprile Vibo potrà finalmente vantare un suo teatro. Invece niente. Arriviamo al 17 aprile 2017 e viene concessa un’ulteriore proroga: altri 180 giorni, con scadenza ad ottobre 2017. Oramai però siamo a fine novembre e ancora è possibile osservare un teatro che tutto sembra tranne che pronto per essere consegnato alla comunità vibonese… ulteriore proroga?»
Quindi l’annuncio che il Meetup “Vibonesi in movimento – Amici di Beppe Grillo”, tramite il suo organizer Riccardo Tucci, inviando richiesta tramite Pec al Comune, ha chiesto «delucidazioni, con risposta scritta, sulla fine effettiva dei lavori del teatro, che consentiranno finalmente alla città di poter usufruire di un impianto degno di questo nome. È dagli anni ‘60, infatti, che la città è priva di uno spazio artistico e culturale in grado di rispondere con attenzione alle aspettative della popolazione che vanta orgogliose tradizioni in campo storico e culturale. Noi continueremo a vigilare e attendiamo risposte in nome della trasparenza e del rispetto nei confronti dei cittadini».
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