domenica,Dicembre 1 2024

Caso Lo Schiavo, Sel: «Smarrito il senso della democrazia»

Dalle segreterie regionale, provinciale e comunale un duro atto di accusa nei confronti dei consiglieri di minoranza e la richiesta di «un opportuno chiarimento di coalizione sulle ragioni della scelta».

Caso Lo Schiavo, Sel: «Smarrito il senso della democrazia»

«Veniamo a conoscenza di una riunione tra i consiglieri comunali dell’opposizione di centrosinistra a Vibo Valentia, in cui è emersa la sfiducia nei confronti del capogruppo, nonché candidato a sindaco nelle elezioni amministrative di sei mesi fa, Antonio Lo Schiavo, al quale va la solidarietà umana e politica di tutta Sinistra Ecologia e Libertà calabrese».

Ad affermarlo sono le segreterie regionale, provinciale e comunale di Sel, che prendendo posizione sul recente “siluramento” del già candidato sindaco del centrosinistra alle scorse ammnistrative, esprimono contrarietà nell’operazione condotta dal Pd e chiedono spiegazioni agli alleati della competizione che li ha visti partecipare con una propria lista.

«Non comprendiamo – scrivono non a caso le segreterie – le modalità formali né le motivazioni politiche di questa sfiducia, che non può essere figlia di una riunione ristretta agli eletti in consiglio comunale e alla segretaria cittadina del Pd. Antonio Lo Schiavo è stato il candidato a sindaco e in seguito capogruppo di tutta la coalizione, non solo degli undici consiglieri eletti né tantomeno solo del Partito democratico. Crediamo che in questa fase si sia smarrito il concetto di democrazia rappresentativa: i consiglieri eletti rappresentano migliaia di elettori e devono la loro elezione anche agli altri candidati che con spirito di generosità sono scesi in campo in evidente inferiorità numerica contro un’armata di sette liste “civiche” di centrodestra».

Chiaro il ragionamento di Sel, che in estrema sintesi dice: non si può essere alleati solo alla bisogna. «Non sappiamo – aggiungono quindi – se i consiglieri del Pd o delle liste “Democratici” e “Lo Schiavo sindaco” si siano riuniti in assemblea e/o si siano consultati con la loro base, prima di assumere questa decisione: di sicuro non hanno consultato Sel. Eppure abbiamo partecipato alle primarie prima e alla coalizione poi, perdendo per questa scelta consensi a sinistra, facendo uno sforzo immane per creare una lista autonoma con il nostro simbolo politico, che desse un’impronta di sinistra all’alleanza per Lo Schiavo, sostenuto lealmente da noi dopo le primarie».

Ancora un passaggio sull’ex capogruppo (dimessosi oggi nel corso dell’ultimo consiglio comunale): «Lo Schiavo è stato il candidato osannato per mesi e sostenuto alle primarie dalla dirigenza cittadina del Pd, con una storia di sinistra apprezzata da noi, da larga parte del Pd e dalla società civile; il professionista sceso in campo non certo per interessi personali, del quale anche gli avversari e i cittadini riconoscono l’essere una persona per bene… Cosa è successo in questi sei mesi di opposizione, da non ritenerlo più degno di meritare la fiducia?»

E questo perché, a parere di Sel, «il 31 maggio non ha perso solo lui: abbiamo perso tutti. Lo Schiavo, le liste e i partiti che lo sostenevano, quelli che si sono candidati e quelli che non si sono candidati. Ci chiediamo se le motivazioni addotte nella nota ufficiale del Pd cittadino siano sufficienti per convincere gli elettori della bontà di una decisione drastica, che sconfessa il percorso politico condiviso nell’ultimo anno, e se tra gli “eletti” ci siano figure dallo spessore politico tale da essere in grado di guidare meglio di lui l’opposizione; né tantomeno si può credere che un’opposizione di centrosinistra divisa in due gruppi sia più efficace e incisiva nei confronti dell’azione pur balbettante e piena di crepe della maggioranza».

Ancora, per le segreterie di Sinistra ecologia e libertà «i Consiglieri di minoranza con questa decisione, non sappiamo quanto autonoma, hanno intrapreso una strada che va in direzione opposta a quella percorsa nell’ultimo anno e che apre una riflessione politica profonda. Sarebbe opportuno, ai fini di un chiarimento, un incontro ufficiale tra l’intera coalizione, prima di mettere fine a un’esperienza politica e generazionale, che in Lo Schiavo ha individuato il suo punto di riferimento e che rappresenta una speranza per il territorio e il centrosinistra vibonese».

Articoli correlati

top