mercoledì,Novembre 27 2024

Via Almirante a Vibo, Riva destra: «Ci sia anche per Berlinguer»

Il movimento politico rivendica «con orgoglio» la proposta di intitolare una strada al defunto leader del Movimento sociale: «Oggi più che mai serve pacificazione»

Via Almirante a Vibo, Riva destra: «Ci sia anche per Berlinguer»
Giorgio Almirante

Continua a tenere banco la polemica sulla discussione per l’intitolazione di una via a Vibo Valentia a Giorgio Almirante, tra i fondatori del Movimento sociale italiano e punto di riferimento assoluto per la destra nazionale. Dopo la bagarre in commissione Urbanistica, e le proteste di Anpi e Fiom-Cgil, arrivano le dichiarazioni di chi quella proposta la depositò a Palazzo Luigi Razza anni fa. È il movimento Riva destra, con i coordinatori regionale, provinciale e comunale, rispettivamente Franco Stinà, Francesco D’Agostino e Alessandro Ferrara, che firmano una nota congiunta con il leader nazionale Fabio Sabbatani Schiuma.

«Rivendichiamo con orgoglio la paternità della proposta – scrivono i quattro esponenti di Riva destra – e ringraziamo il capogruppo di Fratelli d’Italia Antonio Schiavello per averla portata anche in seno al consiglio comunale di Vibo Valentia: in Italia ci sono più di 200 strade oramai dedicate al defunto leader del glorioso Movimento sociale italiano».

Secondo Riva destra, movimento federato con Fratelli d’Italia, è ora di «tacitare inutili polemiche». Per farlo, prendono in prestito «le recenti affermazioni di Giorgia Meloni, in merito a un’analoga iniziativa del Comune di Verona, ma anche di Antonio Padellaro al Festival Leggere&Scrivere di Vibo Valentia, appena sette mesi fa». Per la leader di Fdi, come riportano i firmatari della proposta, «l’approvazione delle leggi razziali è una grave ferita nella storia del popolo italiano. Su questo non abbiamo alcun dubbio. È però importante riconoscere in Giorgio Almirante il merito di avere accompagnato una intera comunità politica, che nel dopoguerra aveva il legame con l’esperienza fascista, pienamente nell’alveo del dibattito democratico e istituzionale della nazione. Un merito che è stato riconosciuto a Giorgio Almirante da tutto l’arco costituzionale, sia nel dopoguerra che nei difficili anni di piombo, anche dai suoi avversari politici».

E ancora per Giorgia Meloni – prosegue la nota – «appare oggi davvero bizzarro sostenere che un personaggio che per cinquant’anni ha fatto parte delle istituzioni della nazione sia un reietto, meritevole dell’oblio. Chi ha sostenuto l’esperienza fascista per poi cambiare barricata, penso a Eugenio Scalfari o Giorgio Bocca, è stato perdonato mentre chi ha condannato le leggi razziali ma non si è consegnato alla sinistra dovrebbe essere considerato un reietto? C’è qualcosa che non funziona in questo ragionamento».

Il già direttore del Fatto Quotidiano, Antonio Padellaro, ha dedicato un libro su una serie di incontri segreti tra Almirante e l’allora leader del Partito comunista Enrico Berlinguer, sul finire degli anni ’70. Proprio a Vibo, descrivendo la scena di Almirante che arriva a Botteghe Oscure a rendere omaggio alla salma di Berlinguer, parlò così: «Mette ancorai brividi e fa riflettere… Un gesto che sottintendeva rispetto, senso di responsabilità e amicizia. Queste tre parole oggi sembrano uscite dal panorama politico».

In conclusione, Sabbatani Schiuma, Stinà, D’Agostino e Ferrara, avanzano la loro idea: «A questo punto proponiamo noi, pubblicamente, di intitolare una strada anche ad Enrico Berlinguer, giacché l’Italia ha bisogno di pacificazione. Oggi più che mai». Infine viene ricordato che anche a Roma, nel 2007, fu avanzata la proposta di dedicare una strada ad Almirante, proprio da Sabbatani Schiuma, all’epoca consigliere comunale. Inizialmente bocciata, fu poi trasformata in ordine del giorno e approvata insieme ad altre. A votare favorevole, in quel caso, anche molti del centrosinistra come il consigliere Giulio Pelonzi, attuale capogruppo del Pd in Campidoglio, i quali dichiararono: «Almirante non è mai stato condannato per atti contro la Repubblica».

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