Rimpasto di Giunta a Vibo, lo sfogo di Scuticchio: «Coalizione dilaniata da conflitti interni»
L’ex assessore all’Ambiente fa il punto sugli obiettivi conseguiti nel corso del suo breve mandato. «Non mi è stata data la possibilità di raggiungere i risultati prefissati. Pago imposizioni dall’alto»
Antonio Scuticchio non è più l’assessore all’Ambiente del Comune di Vibo Valentia. Il suo incarico, com’è noto, gli è stato revocato nei giorni scorsi nell’ambito del contestato rimpasto di Giunta operato dal sindaco Elio Costa, che ha affidato la spinosa delega a Giuseppe Russo, in quota al gruppo del presidente del Consiglio Stefano Luciano.
Oggi, a pochi giorni dall’annuncio formulato dal sindaco in conferenza stampa, è lo stesso Scuticchio a tracciare un bilancio del suo mandato da assessore, non mancando di segnalare, al di là delle azioni e dei risultati messi in campo, alcune valutazioni di ordine strettamente politico.
«Al di là delle frasi di circostanza – è il commento di Scuticchio -, posso supporre che il mio impegno non sia stato ritenuto sufficiente. Anche se persino dall’opposizione, poche ore fa, ho sentito giudizi lusinghieri sul mio conto. Parlo di impegno – specifica – e non posso parlare di risultati poiché un anno e sei mesi in una pubblica amministrazione non sono un tempo minimamente sufficiente per raggiungere obiettivi. A mio giudizio, servivano almeno due anni. Non per niente, a inizio 2017 avevo affermato che se non avessi raggiunto una percentuale del 40% di raccolta differenziata entro dicembre prossimo (e il 25% nell’anno) mi sarei dimesso. Ma due anni non mi sono stati concessi».
L’ex assessore rinnova la fiducia nei suoi compagni di viaggio: «un grande ringraziamento va ai consiglieri Gregorio Polistina e Katia Franzè, i quali mi hanno sostenuto politicamente ed amministrativamente, e mai sarebbero stati consenzienti, ove interpellati, alla rimozione del proprio assessore. La mia intenzione è continuare a fare politica insieme a loro. A loro spetterà il compito non soltanto di andare avanti ma anche di vigilare affinché ciò che insieme abbiamo seminato non vada disperso. A partire dalla raccolta differenziata, settore finalmente avviato verso quella che altrove si chiama normalità (26,6% a giugno) ma da queste parti è un record assoluto».
Quindi un’analisi dei risultati che va dalla «probabile localizzazione dell’eco-distretto dell’Ato rifiuti (i cui fondi sono stati ottenuti grazie alle osservazioni da me predisposte e accolte dalla Regione) al nuovo Bando rifiuti nel giugno 2016 la cui graduatoria sta per essere definita. Questa è l’eredità che lascio, fiducioso, al mio gruppo». Ancora, Scuticchio menziona la «gara d’Appalto per ricolmatura buche e sistemazione basole; abbellimento della scalinata Cerasarella; manifestazione di interesse “Led nella Pa”; manifestazioni “Puliamo il Mondo 2016”, “Spiagge pulite 2017” con Legambiente; riqualificazione e riapertura di piazza Annarumma; affidamento a terzi del Parco Urbano; riqualificazione di 2 aree verdi nel quartiere Moderata Durant; concorso “balconi fioriti”, lotta al punteruolo rosso; contributo per passerelle diversamente abili sulle spiagge; predisposizione del primo regolamento rifiuti nella storia del Comune; approvazione del primo piano comunale di gestione dei rifiuti nella storia del Comune; ascolto costante dei cittadini e incontri nei quartieri e nelle frazioni. Credo – spiega – siano degne di nota e in alcuni caso segno tangibile di ciò che abbiamo realizzato in questo breve periodo».
Infine il rammarico per «non aver potuto mai lavorare con tranquillità, se si eccettua il periodo iniziale. Senza nulla togliere all’opposizione, che ha fatto il suo egregio lavoro, sono stati i vari conflitti interni (non solo dentro la coalizione), ad appesantire il percorso amministrativo, a rendere irto di ostacoli il cammino ed a distogliere molte energie. Abbiamo creduto in un progetto – conclude con amarezza -, al di là del fatto se si dovesse connotare come “civico” oppure no. Si trattava di lavorare per la città e si tratta di farlo ancora. E lo si può fare seguendo la propria strada, con i necessari compromessi che la politica impone, ma senza imposizioni dall’alto».
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