Vibo, il ministero dell’Interno approva il Piano di riequilibrio
Disco verde dalla Cosfel. Ma la decisione finale spetterà alla sezione regionale di controllo della Corte dei conti
L’esito doveva arrivare dopo due mesi, è arrivato dopo nove (e non c’entra il coronavirus). La Cosfel – ovvero la Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali che si occupa appunto del controllo sulla finanza locale – ha dato parere positivo al Piano di riequilibrio del Comune di Vibo Valentia. La notizia non è ancora ufficiale, nel senso che non è stata comunicata formalmente a Palazzo Luigi Razza, ma è filtrata già da qualche giorno. Non è escluso che lo stesso sindaco Maria Limardo voglia darne comunicazione diretta ai consiglieri in una riunione di maggioranza già convocata per domani, nel corso della quale si dovrebbe fare il punto proprio sulla vera questione centrale della politica cittadina, i conti dell’ente.
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Il parere dell’organo del ministero dell’Interno è certamente una nota positiva, ma in realtà non è la più importante. Perché nel merito del Piano dovrà entrarci la sezione regionale di controllo della Corte dei conti. Spetterà ai giudici contabili – per i quali il “visto” della Cosfel non è affatto vincolante – giudicare la validità e la bontà del Piano approvato dal consiglio comunale di Vibo Valentia nell’agosto 2019. In diversi altri casi, in Calabria, si è assistito infatti ad una bocciatura dei Piani di riequilibrio di altri enti locali malgrado un parere positivo della commissione. Commissione che ha più che altro il compito di avviare un’istruttoria e dare un giudizio di massima. In questo caso, pare che il giudizio sia stato molto positivo. In caso di bocciatura da parte della sezione di controllo, l’ente potrebbe fare ricorso alle Sezioni riunite della Corte dei conti.
Vibo, il sindaco si prepara al dissesto: «Assai difficile evitarlo»
Per quanto riguarda la sfera politica, sulla bontà del Piano si erano espresse in maniera divergente – inevitabile – l’amministrazione comunale e l’opposizione consiliare, che giudicava il programma di risanamento impraticabile. L’assessore al Bilancio Maria Teresa Nardo, principale artefice del documento, non ha mai nascosto come lo stesso fosse volutamente divergente rispetto alle linee guida ministeriali, a cominciare dal fatto che la previsione di rientro dei debiti veniva spalmata sui 20 anni in maniera non omogenea, ma prevedeva un rientro più blando all’inizio e incrementato negli anni successivi. Decisione basata sulla constatazione, ritenuta molto più «realistica», che sarebbe stato assurdo pensare di incassare d’un colpo, già dal primo anno, una mole di tributi mai incassata fino ad oggi. Alcuni passi avanti in ottica riscossione erano stati compiuti, in particolare sui vecchi ruoli di acqua e rifiuti, ma poi l’emergenza coronavirus ha sconquassato nuovamente le cose. Ma anche lo stesso sindaco Limardo sembrava avere perso le speranze di vedersi approvato il Piano, affermando in consiglio comunale che sarebbe stato difficilissimo evitare il secondo dissesto.
Ad ogni modo, da questo momento ci saranno trenta giorni di tempo (salvo altre proroghe) per capire di che morte morirà, di nuovo, il Comune di Vibo Valentia.