Fase 2, impugnata l’ordinanza della Santelli. È scontro sul numero dei tamponi
Il ministro agli Affari regionali Francesco Boccia trasmette gli atti all’Avvocatura dello Stato. La Regione contesta l’affermazione sui pochi test effettuati l’esponente di Governo replica: «Situazione sospetta»
Il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia ha impugnato, a quanto riferisce l’Ansa, l’ordinanza della Regione Calabria del 29 aprile che prevede l’apertura di bar e ristoranti. Gli atti sono stati trasmessi come da prassi all’Avvocatura generale dello Stato.
Nel frattempo, per il capitolo tamponi, non si è fatta attendere la replica del presidente della Regione Calabria Jole Santelli alle affermazioni del ministro Boccia che, in un’intervista pubblicata questa mattina da Il Messaggero, annunciando l’imminente impugnativa dell’ordinanza regionale sulle riaperture, ha tra l’altro affermato che «la Calabria fa meno della metà dei tamponi del Trentino Alto Adige avendo il doppio della popolazione». [Continua]
Per la governatrice «il numero dei casi testati in Calabria è pari a 35.975 che, in rapporto alla popolazione, evidenzia una media di un test ogni 55 abitanti. Tale risultato è tra i più alti tra le regioni del centro sud che registrano una media di 1 test ogni 60 abitanti. Tutto ciò nonostante le difficoltà non dovute alla disponibilità dei tamponi ma al reperimento di reagenti e soprattutto delle attrezzature per l’effettuazione dei test nei 5 laboratori regionali. Il dato dei contagiati e la relativa percentuale in rapporto alla popolazione che risulta la più bassa tra tutte le regioni italiane – conclude -, non è pertanto direttamente influenzato dal numero dei casi testati».
Al presidente della Regione ha a sua volta controreplicato Boccia. «Dalla Santelli – ha detto – mi sarei aspettato un impegno forte e radicale, come quello messo nell’ordinanza, anche sui tamponi. Ne abbiamo spediti 84mila ma ne hanno fatti solo 37mila per 2 milioni di abitanti. Se ci sono zero contagi e pochi tamponi, la cosa è sospetta», ha concludo il ministro.