Riduzione portata idrica, Lo Schiavo chiama in causa il Comune
Il capogruppo di “Pd e indipendenti” attacca: «Amministrazione Costa impreparata». E rilancia il dibattito sulla possibile pubblicizzazione del servizio.
Fa discutere il provvedimento emanato da Sorical che ha reso noto il calendario delle riduzioni di portata idrica che, nel mese di novembre riguarderanno diversi comuni calabresi che si trovano in posizione debitoria con la società che gestisce le risorse idriche in regione. Ad intervenire sulla questione, assumendo una posizione critica nei confronti dell’amministrazione comunale ed evidenziando il valore pubblico del servizio, è il capogruppo d’opposizione in consiglio comunale, Antonio Lo Schiavo.
Lo stesso pone una questione sempre attuale, ovvero quella della potenziale fuoriuscita del Comune dalla Sorical a favore di soluzioni alternative a quelle dell’approvvigionamento dal contestato “sistema Alaco”. «La riduzione della portata idrica che da domani Sorical opererà in città – scrive Lo Schiavo – rappresenta il segnale più allarmante e al contempo più evidente della sottovalutazione dell’emergenza che il settore idrico vive a Vibo Valentia (unico capoluogo in regione destinatario della misura) ormai da tempo immemore».
Leggi la notizia: Il Comune non paga e Sorical “taglia” la fornitura
Per il capogruppo “Pd e indipendenti”: «i proclami e gli impegni elettorali che il sindaco Costa enunciava sull’acqua ad ogni occasione utile, sono ormai solo un lontano ricordo e la città si trova a scontare i problemi di sempre. E non è accettabile che a pagare i ritardi e le inefficienze del Comune devono essere quanti con, senso civico e responsabilità, sono ligi ai propri obblighi e pagano regolarmente il tributo».
La questione offre però il destro a Lo Schiavo per tornare sul tema dell’acqua pubblica «è mia opinione – afferma – che il consiglio comunale debba ragionare unitamente ad associazioni, movimenti civici ed esperti per verificare l’esistenza di una possibile alternativa all’attuale gestione del servizio idrico, verificando nel contempo se vi siano le condizioni tecniche per una gestione diretta e pubblica del servizio nella città di Vibo».
Questo perché «la scelta della riduzione della portata dell’acqua conferma, in maniera evidente, come sull’erogazione di alcuni servizi pubblici essenziali non possono valere criteri privatistici o di economia di mercato. In realtà, già in campagna elettorale avevamo sottolineato la priorità della questione e avevamo ribadito la necessità di trovare valide alternative per la gestione del servizio, intervenendo in ogni caso e nei primi cento giorni di amministrazione, sulla rete idrica comunale per evitare, come poi avvenuto, il ripetersi delle continue emergenze idriche».
Il commento: L’Abc: Acqua bene comune
Il limite per Lo Schiavo è anche ammnistrativo, dato che «l’amministrazione Costa si è fatta trovare impreparata e in ritardo rispetto alla soluzione concreta dei tanti problemi della città. I problemi del servizio idrico, mi offrono nuovamente l’occasione di sottolineare come il consiglio comunale e tutti i partiti politici hanno quindi la responsabilità di ridare centralità alla discussione dei problemi veri dei vibonesi accantonando le solite diatribe autoreferenziali che non interessano più a nessuno».