mercoledì,Dicembre 18 2024

L’INTERVENTO | «Nel Vibonese sanità al collasso con l’assenso della politica»

Michele Soriano si associa al gruppo Pd e chiama in causa Asp, Oliverio e Censore: «Le amministrazioni hanno lasciato morire alcuni reparti di vitale importanza così come avverrà ora per l’Ortopedia dell’ospedale Jazzolino. Succederà la stessa con il nuovo presidio?»

L’INTERVENTO | «Nel Vibonese sanità al collasso con l’assenso della politica»

Gli articoli apparsi sulla stampa e il documento diffuso dal gruppo consiliare del Pd del Comune di Vibo mi spingono ad intervenire su un argomento di vitale importanza qual è appunto lo stato della sanità nella provincia di Vibo Valentia.

Condivido tutto il documento del gruppo consiliare di Vibo che mette in evidenzano le inadempienze e l’incapacità amministrativa di una giunta regionale che ha disatteso ogni promessa ed ha lasciato nell’abbandono più totale tutto il territorio e soprattutto la sanità.

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Una sanità diretta negli anni settanta da un professore di liceo abituato a pensare in grande, e nel suo pensare, già da allora ipotizzava per Vibo un grande ospedale. Con Lui cominciò un progressivo lavoro di ampliamento della struttura e soprattutto furono creati reparti come l’Oculistica, la Neurologia, la Nefrologia, Malattie infettive, la Rianimazione e vari altri servizi.

Il piccolo ospedale veniva progressivamente trasformato per caratteristiche in un ospedale provinciale nonostante Vibo non fosse provincia. Quel presidente si chiamava Salvatore Vetrò. Nell’osservare oggi l’abbandono in cui versa l’ospedale di Vibo non ho potuto fare a meno di pensare al prof. Vetrò che con tanta lungimiranza aveva costruito un ospedale multi-specialistico trasformato oggi dalle ultime amministrazioni in un ospedale di zona per il continuo depauperamento di unità operative e di servizi.

Amministrazioni che hanno lasciato morire alcuni reparti di vitale importanza portandoli alla chiusura senza che in pratica sia mai stato adottato un provvedimento in tal senso. Come ben evidenziava un articolo di qualche giorno fa un altro reparto sta per morire di inedia. Questo reparto è l’Ortopedia. Stavolta però la chiusura è frutto di un disegno preciso della dirigenza dell’azienda.

Per anni ho martellato le varie amministrazioni e soprattutto l’ultima sulla necessità di avviare le procedure concorsuali per l’assunzione di ortopedici ben sapendo quello che sarebbe successo. Per lungo tempo ogni possibilità di assunzione è stata bloccata dalla Regione Calabria per il piano di rientro che non consentiva l’espletamento dei concorsi. Quando finalmente sono stati autorizzati i concorsi per radiologi, anestesisti e ortopedici ho pensato che la cronica carenza di medici in ortopedia sarebbe stata risolta.

Stranamente sono stati espletati i concorsi di Anestesia e Radiologia e non quello di Ortopedia bloccato sul trasferimento inopportuno e non supportato dalla vigente legislazione in materia di mobilità di un sanitario fortemente voluto dalla direzione generale. Tutto ciò dopo che il bando di mobilità era andato deserto e quindi doveva essere per forza espletato il concorso pubblico.

Ad oggi in Anestesia e Radiologia i medici sono stati assunti da circa tre mesi mentre in Ortopedia deve essere ancora formalizzata la commissione concorsuale e non si è riusciti neppure a portare avanti un avviso pubblico a sei mesi. Come programmato dalla dirigenza è esplosa l’emergenza. Vorrei chiedere al direttore generale se tutto ciò è legato ad una palese inadeguatezza amministrativa e gestionale della direzione generale o a interessi parcellari e personali che hanno penalizzato l’interesse generale che è la salute pubblica.

Considerati i risultati e lo stato in cui versa l’ospedale e la sanità sul territorio è legittimo pensare che l’amministrazione dell’Asp sia inadeguata a programmare la sanità pubblica io stesso durante il periodo in cui sono stato, con questa amministrazione Primario e Capo dipartimento, ho avuto modo di essere testimone dell’inadeguatezza amministrativa e di programmazione del direttore generale ad affrontare e risolvere alcune gravi criticità emerse in riunioni ufficiali e comunque da me segnalate verbalmente e sollecitate per iscritto per quanto attiene il funzionamento di alcune unità operative di vitale importanza per l’azienda su cui la direzione ha preferito nascondere la testa sotto la sabbia per non vedere cosi evitando di assumere quelle decisioni che avrebbero fatto prevalere gli interessi generali dell’azienda e dell’utenza su alcune posizioni di rendita acquisite negli anni e così consolidate da apparire normali.

Il presidente della Regione ma anche l’onorevole Censore e i consiglieri regionali della provincia dovrebbero intervenire per rimuovere una dirigenza che ha portato la sanità vibonese al collasso completo priva come è di una qualsivoglia programmazione per il futuro e che sta portando alla chiusura reparti importanti come l’ortopedia dove si è consentito che l’organico medico sia ridotto a tre unità ed i posti letto ridotti a otto fin dal febbraio 2015, o come malattie infettive ridotta ad un centro di accoglienza per immigrati e retta attualmente da soli tre medici.

E allora richiedo al signor Direttore generale ma anche al presidente della giunta regionale, all’onorevole Censore ed ai due consiglieri regionali della provincia che fine ha fatto il concorso per i medici di Ortopedia? Perché non è stato espletato insieme ai concorsi di anestesia e radiologia? Qual è stata la causa ostativa?

Perché il reparto continua a rimanere chiuso con posti letto ridotti a otto? Come si pensa di affrontare l’emergenza malattie infettive? Perché non è stato bandito il concorso a primario di ortopedia? Perché non si interviene a regolamentare la medicina sul territorio?

E infine che fine ha fatto la costruzione del nuovo ospedale su cui finalmente sembra muoversi qualcosa per interesse di sua eccellenza il Prefetto che ha surrogato l’Asp? Lo ripeto è solo incapacità gestionale o si nascondono interessi particolari?

A questo non io ma la cittadinanza vibonese vorrebbe una risposta possibilmente chiara e definitiva.

*Medico, già primario di ortopedia dello “Jazzolino” di Vibo Valentia

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