Vibo, la pulizia delle strade diventa un caso politico nella Giunta
Il sindaco “licenzia” la Dusty, ma per l’assessore all’Ambiente resta in pista: «Continuerà a fare il lavoro. Inutile spendere soldi per un’altra ditta»
Una diversità di vedute insolita, perché di fatto pubblica e quindi palese. È quella che si sta consumando nell’amministrazione comunale di Vibo Valentia da questo pomeriggio, con il sindaco (e probabilmente qualche altro componente di giunta) da una parte, e l’assessore all’Ambiente dall’altra. Perché Vincenzo Bruni non è per nulla persuaso della bontà della comunicazione con cui il Comune, a cominciare dal primo cittadino Maria Limardo, ha “licenziato” la Dusty per quanto concerne la sanificazione del territorio comunale scrivendo sul proprio profilo Facebook che l’ente sta individuando un’altra ditta specializzata per effettuare il servizio.
Ricapitolando: Palazzo Razza aveva annunciato domenica pomeriggio l’avvio della sanificazione del territorio comunale, partendo dalla frazione Piscopio e dai quartieri Moderata Durant e Bitonto. Ebbene, questo pomeriggio sulla pagina ufficiale del Comune è apparsa la comunicazione che sanciva la fine anticipata del servizio poiché la ditta incaricata, la Dusty che già si occupa della raccolta rifiuti, lo stava espletando in modo «non soddisfacente».
Di parere completamente diverso l’assessore Bruni, che contattato telefonicamente per maggiori dettagli sul caso, spiega: «Francamente non capisco il motivo di questa decisione. La Dusty stava effettuando la pulizia e igienizzazione di strade e marciapiedi in maniera egregia, utilizzando anche un disinfettante come la candeggina in aggiunta ai detersivi classici. Con la ditta abbiamo stipulato un protocollo speciale per un intervento ciclico, che si ripeterà».
Il titolare della delega all’Ambiente, poi, precisa alcuni concetti alla luce di diverse dichiarazioni di cittadini: «Molti sono convinti che la sanificazione o la pulizia delle strade contribuisca a diminuire il propagarsi del virus. Non faccio parte di un comitato scientifico e mi assumo la responsabilità di quello che dico, ma la pulizia delle strade non risolve il problema, tant’è che non è richiesta da nessun decreto governativo. Noi approfittiamo di questo periodo perché è giusto pulire le strade, ma che sia chiaro che l’unica arma contro il virus è stare a casa».
Tornando al “caso Dusty”, evidentemente non c’è stata concertazione all’interno della giunta: «È stato un post un po’ affrettato, probabilmente si voleva dire che l’incarico conferito non è esaustivo rispetto all’obiettivo dichiarato. Ma la Dusty continuerà a svolgere il servizio previsto dal protocollo. Poi faremo anche la procedura aggiuntiva, ma a mio parere non si risolve niente, e credo anche che il Comune non sia nelle condizioni di sostenere certe spese: non vedo il vantaggio costi-benefici».
E allora la domanda sorge spontanea: perché spendere soldi per un’attività che viene giudicata superflua dall’amministratore più titolato – politicamente parlando – a valutarla? Più titolato dopo il sindaco, of course…