Barriere architettoniche a Vibo, Miceli sollecita la redazione dei Piani
Discussa in commissione la proposta del consigliere Pd che ha relazionato su obblighi e benefici anche economici per l’ente in caso di approvazione di Peba e Pau
Tante barriere architettoniche, molta confusione e zero regolamenti. Su questo tema il Comune di Vibo Valentia potrebbe presto fare dei passi in avanti se venisse approvato un ordine del giorno – già calendarizzato nel prossimo consiglio comunale di lunedì 9 marzo – che questa mattina è stato vagliato in commissione Politiche sociali e valutato positivamente sia dalla maggioranza che dall’opposizione. A proporlo, l’esponente del Pd Marco Miceli che ha fatto una lunga relazione sullo stato dell’arte nel Comune capoluogo, evidenziando la mancanza dei previsti strumenti normativi.
«Il superamento delle barriere architettoniche – evidenzia Miceli – non è solo un obbligo normativo, ma un obiettivo il cui raggiungimento denota il livello di civiltà raggiunto da una comunità, poiché contribuisce a garantire libertà, uguaglianza e pari dignità a tutti i cittadini. Né l’abbattimento delle barriere architettoniche – rimarca – riguarda solo i disabili; al contrario, interessa tutta la popolazione, poiché una città comoda, sicura ed accessibile avvantaggia chiunque, favorendo la partecipazione di tutti alla vita sociale e politica».
Messo un punto fermo sui principii, si è passati a sollecitare l’amministrazione comunale a dotarsi del Peba, ovvero il Piano di eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici pubblici, ed il Pau, il Piano di accessibilità urbana. «Si tratta di specifici strumenti di gestione urbanistica – aggiunge Miceli – finalizzati a rendere gradualmente accessibili gli edifici e gli spazi pubblici a tutti. Qualora questo ordine del giorno venisse approvato, il Comune di Vibo non solo assumerebbe un impegno di importanza determinante a favore dei diritti inalienabili della persona, ma si distinguerebbe per essere uno dei Comuni d’Italia che, dimostrando un profondo senso della civiltà, hanno recepito ed attuato gli obblighi derivanti della legge in tema di predisposizione dei Peba e dei Pau».
Tramite questi piani, l’ente sarebbe in grado di effettuare una mappatura di tutte le barriere architettoniche presenti in luoghi e spazi pubblici, ed anche che afferiscono ad attività private (si pensi ai negozi), e sarebbe in grado di attrarre quei finanziamenti che presto dovrebbero essere stanziati dalla Regione Calabria. Con un Peba pronto, Palazzo Razza sarebbe in grado di pianificare interventi mirati (con particolare priorità per edifici come le scuole) che porterebbero ad una trasformazione nel miglioramento della qualità della vita. Il Peba, infatti, è uno strumento predisposto dalla legge finalizzato, da un lato a monitorare, dall’altro a pianificare e coordinare, gli interventi necessari per garantire una soglia ottimale di fruibilità degli spazi urbani e degli edifici pubblici; tanto, poiché comporta la previsione del tipo di soluzione da adottare per ciascuna barriera rilevata, dei relativi costi e della priorità d’intervento; e deve anche occuparsi della programmazione delle opere volte a realizzare l’accessibilità, racchiudendo in un quadro d’insieme tutti gli interventi.