Comune Vibo, le precauzioni per il Coronavirus e i fondi che mancano
Stando alla direttiva della Funzione pubblica servono distanze minime negli assembramenti e materiale igienico disponibile. Policaro: «Con quali soldi si attueranno queste misure?»
Il Coronavirus – inteso come argomento da trattare – sbarca anche al Comune di Vibo Valentia. Nel consiglio comunale di lunedì mattina, che si terrà per la prima volta sotto forma di question-time (interrogazioni a risposta immediata), uno dei punti è proprio quello riguardante le misure adottate (o da adottare) dall’amministrazione comunale in tema di precauzione e prevenzione in virtù della direttiva emanata dalla Funzione pubblica che offre i primi indirizzi operativi per quei territori non ricadenti nelle aree a rischio epidemiologico.
A presentarla è il consigliere d’opposizione di Vibo Unica, Giuseppe Policaro, che elenca i punti essenziali della direttiva, in particolare sulle modalità di svolgimento della prestazione lavorativa, sugli obblighi informativi dei lavoratori, sugli eventi aggregativi di qualsiasi natura e sulle attività di formazione, oltre che sui luoghi pubblici chiusi in cui potrebbero essere presenti numerose persone.
Secondo Policaro, tra gli eventi aggregativi potrebbero anche rientrarvi proprio le riunioni del consiglio comunale e della giunta, di fronte ai quali la misura da adottare è quella di un distanziamento di almeno un metro e mezzo. Una situazione che – teoricamente – potrebbe ripercuotersi proprio sul consiglio comunale, dato che non vi sono le distanze minime richieste neanche tra i banchi dell’aula consiliare.
Inoltre, fa notare Policaro, la direttiva raccomanda «di evitare il sovraffollamento anche attraverso lo scaglionamento degli accessi e di assicurare la frequente areazione degli stessi, di curare che venga effettuata da parte delle ditte incaricate un’accurata pulizia e disinfezione delle superfici e degli ambienti, di mantenere un’adeguata distanza con l’utenza; rendere disponibili nei propri locali, anche non aperti al pubblico, strumenti di facile utilizzo per l’igiene e la pulizia della cute, quali ad esempio dispensatori di disinfettante o antisettico per le mani, salviette asciugamano monouso, nonché, qualora l’autorità sanitaria lo prescriva, guanti e mascherine per specifiche attività lavorative, curandone i relativi approvvigionamenti e la distribuzione ai propri dipendenti e a coloro che, a diverso titolo, operano o si trovano presso l’amministrazione».
Ed ecco quindi l’interrogazione, che ha lo scopo di comprendere «quali misure intenderà applicare l’amministrazione comunale di Vibo Valentia; e con quali fondi, se del caso, intenderà e/o potrà farvici fronte attesa la situazione finanziaria in cui versa l’ente».