Frana di Maierato, Silvaggio: «Responsabilità politiche dietro la revoca dei fondi»
Il primo cittadino replica all’ex sindaco Rizzo precisando che per «cinque anni il ruolo di responsabile del servizio tecnico è sempre stato rivestito dalle figure politiche dell’amministrazione precedente»
«La revoca del finanziamento da parte della Regione Calabria da un milione e 460mila euro per la frana del febbraio 2010 a Maierato ha aperto una forte discussione in paese anche perché fino ad oggi alla cittadinanza quasi nulla è stato comunicato, in particolare negli ultimi tre anni».
A sostenerlo è il sindaco di Maierato, Danilo Silvaggio, affidando ad un comunicato stampa la replica all’intervento dell’ex primo cittadino Sergio Rizzo il quale riconduceva il provvedimento della Regione a responsabilità di carattere tecnico e amministrativo da ricercarsi tra il personale dirigente del Comune.
Silvaggio interviene quindi a “smontare” la tesi dell’ex sindaco spiegando quelle che a suo avviso sono le incongruenze che il suo predecessore aveva citato. Rizzo «riporta una serie d’inesattezze che è doveroso rettificare – commenta Silvaggio – al fine di poter interpretare al meglio la realtà sulla gestione dell’ormai famosa frana di Maierato». Il riferimento principale è ai fondi inizialmente stanziati con Ordinanza del Commissario Delegato per la Regione Calabria pari a 2.500.000 euro suddivisi in 7 interventi ben definiti con soggetti attuatori Cnr-Irpi /Camilab, Centro funzionale multirischi, e appunto, il Comune. Gli stessi citati da Rizzo nel suo intervento.
Frana di Maierato: fondi non spesi, la Regione se li riprende
«Tali interventi – prosegue però Silvaggio – non sono stati di competenza e gestiti dal Comune di Maierato. Sia il primo che il secondo intervento dal totale di 380 mila euro sono stati eseguiti direttamente dal Cnr-Irpi/Camilab, non rientranti nei lavori gestiti dal Comune di Maierato come si evince anche dalle Ordinanze del commissario delegato emanate dalla Regione Calabria».
E ancora: «L’ex primo cittadino ha parlato di altri interventi portati a termine dalla sua amministrazione: a distanza di ben 6 anni dalla frana, l’intervento 6 si è concluso solo di recente e per l’importo di circa 350mila euro rispetto ai 500mila euro iniziali. La somma residua di 150mila euro, è stata riutilizzata a seguito di una nostra richiesta effettuata lo scorso dicembre al dipartimento lavori pubblici della Regione Calabria, per effettuare attività per il monitoraggio delle frane, la pianificazione e la valutazione degli interventi di mitigazione del rischio da frana nell’area urbana di Maierato attraverso un accordo quadro con l’Irpi-Cnr che durerà quasi cinque anni. Somme che erano ormai del tutto perse nella pianificazione dell’intervento sotto la guida della passata amministrazione».
Frana di Maierato, l’ex sindaco Rizzo: «Ecco la verità sulla revoca dei fondi»
Poi le precisazioni «in merito al più importante intervento su cui è pervenuta di recente la revoca per l’importo di 1.460.000 euro, come da documentazione risultante presso l’ufficio tecnico, vi è una determina del 2010 a firma del responsabile del servizio dell’epoca, figura politica (assessore) e non tecnico comunale che affidava la progettazione, direzione lavori, sicurezza e contabilità a sei tecnici. I professionisti, a seguito di tale incarico, depositarono la progettazione preliminare e relative fatture per il compenso in data 3 novembre del 2011 e nonostante tutto rimase fermo fino all’1 febbraio del 2013, quando lo stesso sindaco Rizzo, responsabile del servizio tecnico dell’epoca ha provveduto a revocare la determina per l’affidamento degli incarichi professionali. Successivamente – continua Silvaggio -, lo stesso Rizzo aveva provveduto ad incaricare direttamente nuovi tecnici per la realizzazione di un nuovo progetto ma a distanza di un anno, un’informativa di interdittiva è giunta su uno dei nuovi professionisti da lui incaricati portando ad un nuovo annullamento degli incarichi. Da allora, nulla è stato più fatto per quest’intervento agli atti del Comune e prova ne è la revoca finale dello scorso dicembre».
In conclusione, per Silvaggio, «verificati i diversi decreti emessi nel corso del tempo, per quasi tutti i cinque anni in questione, il ruolo di responsabile del servizio tecnico è sempre stato rivestito dalle figure politiche dell’amministrazione precedente: un assessore o direttamente l’attuale consigliere di minoranza Rizzo il quale è risultato a più riprese, inspiegabilmente viste le competenze, anche responsabile del procedimento. Come si evince anche dalle polemiche sterili di questi giorni, l’ormai consigliere di minoranza Rizzo è solo alla ricerca di visibilità non accettando il responso delle urne e, a distanza di più di un anno, sarebbe il caso che se ne facesse una ragione».