Frana di Maierato, l’ex sindaco Rizzo: «Ecco la verità sulla revoca dei fondi»
Per il già primo cittadino, il responsabile del ritorno del finanziamento per la messa in sicurezza alla Regione, risponde ad una persona e ad un ruolo ben precisi. «L’amministrazione si opponga - consiglia - oppure saremo noi a rivalerci contro chi è stato inadempiente»
Arrivano “alcune rilevanti precisazioni” in merito alla notizia della revoca dei fondi per la messa in sicurezza del territorio di Maierato dopo la frana del 2010. A fornirle, a riscontro della notizia del provvedimento assunto dalla Regione per un importo di 1,4 milioni di euro, è Sergio Rizzo, già sindaco di Maierato e attuale capogruppo di minoranza in consiglio comunale.
Lo stesso, fornendo ampia documentazione sul caso, specifica come con «i fondi assegnati al Comune di Maierato sono state attuate le misure previste dall’apposita Ordinanza del commissario delegato. E cita nello specifico: “Studi ed indagini geologiche, geotecniche, idrologiche ed idrauliche nel comune di Maierato (CNR-IRPI-CAMILAB) per 250.000 euro; monitoraggio finalizzato alla gestione dell’emergenza nel Comune di Maierato (CNRIRPI-CAMILAB) per 130.000 euro; Sistema di allertamento e supporto alle decisioni del comune di Maierato (CPM) per 70.000 euro; Piano di Protezione Civile e presidio territoriale del comune di Maierato per 50.000 euro; Intervento Urgente di sistemazione idrogeologica nel comune di Maierato per 500.000 euro; Piano generale interventi mitigazione del rischio idrogeologico nel comune di Maierato per 40.000 euro”. Interventi per un totale di 1.040.000 euro.
«Le somme indicate nel prospetto – argomenta Rizzo – sono state spese ed in massima parte anticipate dal Comune di Maierato e le opere sono state tutte realizzate, superando ostacoli e tentativi beceri di ostruzionismo da parte di tecnici comunali e non solo. Sono stati inoltre realizzati gli interventi per circa 700.000 euro di messa in sicurezza finanziati con l’Apq del ministero dell’Ambiente». Non solo. «La realizzazione di tutte queste opere e l’attuazione di tutte queste misure – aggiunge l’ex sindaco – ha consentito l’adozione dell’ordinanza sindacale di ridefinizione della Zona Rossa nel dicembre del 2013 consentendo la revoca dell’ordinanza di sgombero per gran parte delle abitazioni ricadenti nella prima perimetrazione della “zona rossa”».
Poi il chiarimento si concentra proprio sul finanziamento revocato. «Relativamente alla misura per la mitigazione del rischio idrogeologico incombente sul centro abitato la “vecchia amministrazione”, ha avviato nel corso degli anni precedenti per ben due volte l’iter per la progettazione delle opere previste ed il tutto è stato fatto superando numerose difficoltà anche a causa di comportamenti altamente ostruzionistici (la competenza del Responsabile unico del procedimento/Responsabile del servizio)».
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Per Rizzo «fin qui i fatti! E tutta la documentazione necessaria a dimostrare quanto affermato, almeno fino al 5 giugno 2016 (dopo le ultime elezioni comunali, ndr) era custodita negli uffici del Comune di Maierato oltre che trasmessa agli uffici del Commissario Delegato alla gestione dell’Emergenza in Catanzaro». Pertanto l’ex sindaco assicura che «attiverò tutte le misure necessarie volte a tutelare il mio operato e quello della mia Giunta nel periodo 2006-2016 e a tutela dell’immagine del Comune stesso, in considerazione che le competenze amministrative relative al procedimento in questione erano state affidate, a decorrere dal 16 febbraio 2010 all’unico tecnico comunale in servizio all’epoca dei fatti. Allo stesso tecnico, così come sopra affermato, con numerosi atti successivi sono stati affidati anche la responsabilità del servizio tecnico nonché la responsabilità del procedimento dell’istruttoria sia delle domande di ammissione a contributo di privati ed aziende e la responsabilità unica dei procedimenti relativi all’OPCM 3862/2010 e all’OCD n4/3862/2010 che hanno registrato un’istruttoria conclusa con ampio ritardo rispetto alla tempistica, nessuna domanda di azienda privata o cittadino ammessa a contributo al termine dell’istruttoria e plico trasmesso alla struttura regionale di competenza».
Ritardi e inadempienze che, ricorda l’ex primo cittadino, hanno determinato l’apertura a suo carico di «due procedimenti disciplinari conclusisi con la sospensione dal servizio con sospensione anche dello stipendio per alcuni mesi. A mia memoria, tra le pratiche oggetto di contestazione al tecnico comunale di inerzia ed inadempienza nello svolgimento dei doveri di ufficio, erano comprese anche quelle relative agli interventi di messa in sicurezza dell’area di frana, oltre che di altre opere pubbliche».
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Rizzo ritiene quindi opportuno che «l’Amministrazione in carica difenda le ragioni dell’Ente opponendosi al provvedimento di revoca del finanziamento da parte della Regione Calabria. Se così non fosse – assicura -, io e il mio gruppo adiremo le vie giudiziarie nelle sedi opportune contro il responsabile di tale condotta inadempiente e altamente lesiva dell’interesse di tutta la collettività».
Infine l’ultima domanda all’amministrazione in carica: «considerato che oramai da quasi un anno amministrano il Comune di Maierato mi chiedo cosa hanno fatto in questi mesi per fare si che tutto ciò non accadesse, cosi come invece è accaduto per questo e anche per altri finanziamenti, visto che delle problematiche in essere erano stati investiti dal giorno dopo il loro insediamento. Forse la voglia di dare la caccia alle streghe e ripagare qualche desiderio di vendetta personale e familiare ha fatto sì che qualcuno perdesse la via della buona prassi amministrativa».