Sanità in Calabria, Mangialavori scrive al ministro Lorenzin
Il consigliere regionale mette sotto accusa le gestione commissariale di Scura e chiede, tra le altre cose, che si preservino le competenze di Neurologia a Vibo.
«È inaccettabile l’indifferenza del commissario Massimo Scura e la violazione delle ordinarie dinamiche fra le legittime rappresentanze istituzionali. Nessuno dubita della necessità dei tagli agli sprechi, tuttavia l’idea di fondo per cui la sanità è al servizio dei cittadini non può essere messa in discussione».
È quanto segnala il consigliere regionale vibonese di Forza Italia, Giuseppe Mangialavori, in una lettera inoltrata al ministro della Salute Beatrice Lorenzin spiegando come «nella mia veste di consigliere regionale, ho segnalato la necessità di apportare correttivi essenziali ad un’azione di governo della sanità non sempre ispirata da esigenze oggettive. Ho più volte scritto al commissario – incalza Mangialavori – per sollecitare un incontro sui seguenti argomenti: il mantenimento del reparto di Fibrosi cistica presso l’ospedale di Lamezia Terme; definire con l’associazione emocontagiati calabresi un percorso istituzionale teso al superamento delle loro problematiche; rete tempo dipendente, preservazione delle specifiche competenze e prestazioni del reparto di Neurologia del presidio ospedaliero di Vibo Valentia; inquadramento nel ruolo sanitario dipendenti dei medici convenzionati operanti nell’emergenza sanitaria».
Argomenti rimasti in sospeso, dichiara il consigliere regionale, a parte l’ultimo punto sul quale, però, «si è avuta una generica risposta per iscritto (peraltro la vertenza è ancora irrisolta). A ciò si aggiunga che il commissario non ha avvertito neanche la sensibilità di accordare un incontro per come richiesto. Una circostanza indicativa di un clima che viola le ordinarie dinamiche caratterizzanti le relazioni fra i soggetti istituzionali. Un atteggiamento che denota indifferenza ed un totale distacco dai rappresentati democraticamente eletti non proprio edificante».
Per Mangialavori ad essere disattese sarebbero «non solo necessità sanitarie inderogabili, ma soprattutto esigenze mediche disciplinate da inderogabili disposizioni normative. Pertanto urge un suo intervento – aggiunge al ministro -, anche mediante un equilibrato esercizio di moral suasion, per assicurare il diritto-dovere di collaborazione fra differenti soggetti istituzionali».