Contrasto alla povertà, Sinistra Italiana porta la questione in piazza a Vibo
Critiche alla scelta del consiglio comunale di bocciare l’ordine del giorno sull’istituzione della mensa dei poveri. «Serve un progetto stabile e duraturo» la richiesta del partito
«Dopo qualche mese di dibattito pubblico, nel febbraio scorso, il consiglio comunale di Vibo Valentia ha discusso su un Ordine del giorno, presentato dai “Progressisti per Vibo”, che proponeva l’istituzione di una mensa per i poveri. La maggioranza ha bocciato questo Ordine del giorno, definendolo “populista e strumentale” e anche “superfluo”, visto che “il sindaco si è già adoperato per concretizzare in maniera migliore il tutto”».
A tornare sulla questione è Sinistra Italiana che in un comunicato giudica «un atteggiamento del genere, su una questione delicata che non ha colore politico, assolutamente inspiegabile». Per SI «abdicando al ruolo democratico e di discussione del Consiglio comunale, la maggioranza si limita ad “affidarsi” all’uomo solo al comando, che da autoritario padre di famiglia decide di destinare un contributo di 30mila euro alla generosa e sicuramente lodevole attività portata avanti da associazioni e volontari».
Ma il parere di Sinistra italiana Vibo Valentia «non si può pensare di risolvere il problema elargendo, senza nessun criterio, una qualsiasi somma ad un istituto di solidarietà, quasi come fosse un’elemosina che si dà al mendicante giusto per sentirsi a posto con la coscienza. Oltretutto la mensa della Sacra Famiglia è attiva a giorni alterni e per soli venti pasti al giorno; terminati questi fondi, il problema riesploderebbe. Non erano queste le promesse della campagna elettorale: quello slogan che è stato “La città che vorrei” oggi appare più chiaro e potrebbe essere riscritto come “la città che IO vorrei”».
Di conseguenza, l’opposizione in Consiglio e Sinistra Italiana «chiediamo un progetto stabile e duraturo, visto che i problemi della povertà e della disoccupazione sono in cima alla lista dei drammi di Vibo Valentia.
Restiamo convinti del fatto che, per poter garantire la continuità del servizio, non si può prescindere dal fatto che l’Amministrazione debba assumersi concretamente la propria responsabilità attraverso l’istituzione di una mensa sociale aperta ai più bisognosi, senza distinzione di nazionalità e religione, utilizzando anche immobili confiscati alle mafie presenti nel territorio comunale».
Quindi la chiamata alla mobilitazione: «consapevoli della necessità di voler fare la nostra parte a favore degli ultimi e dei più deboli, sabato 11 marzo avvieremo una raccolta firme per chiedere l’adozione di una misura concreta di contrasto al dilagare della povertà. Invitiamo a unirsi a noi in questa lotta tutte le forze politiche e associazionistiche, i movimenti e i cittadini vibonesi che sono sensibili a questi valori».