Comune Vibo, spiragli sul bilancio: aumentano le entrate tributarie – Video
Le cifre restano basse ma si registra un incremento di quattro volte superiore all’anno precedente. Il sindaco: «Non abbiamo risolto i problemi ma siamo sulla buona strada»
Le entrate tributarie non arrivano neanche al 20%, eppure sono quadruplicate rispetto al misero 5 dell’anno precedente. Un dato che lascia comprendere quanto drammatica sia la situazione del Comune di Vibo Valentia, con un debito totale di circa 25 milioni di euro. Una condizione disastrosa che ha già portato, nel 2013, al dissesto finanziario, e che non è affatto risolta. L’ente è infatti in attesa del responso del ministero dell’Interno e della Corte dei conti sulla bontà del Piano di riequilibrio approvato in estate. Nel frattempo, come spiegato nel corso di una conferenza stampa dall’amministrazione comunale, le cose sembrano migliorare.
«Abbiamo ottenuto un grande risultato – ha esordito il sindaco Maria Limardo – portando la riscossione coattiva dal 5,2% dello scorso anno al 19,2% di quest’anno». La sofferenza finanziaria è stata determinata, negli anni, da scarse entrate (i residui attivi); e da flussi di cassa inferiori al programmato, tardivi o non sufficienti a ricostituire le somme vincolate. «Questo è un altro segnale del buon lavoro di questi primi mesi – ha rimarcato la Limardo – perché abbiamo portato i fondi vincolati da ricostituire da 11 milioni a 9. E siamo riusciti inoltre ad incrementare il fondo cassa da 13,5 a quasi 19 milioni di euro. «Gli atti prodotti, come le deliberazioni 39 e 40 di luglio, grazie al lavoro dell’assessore al Bilancio Maria Teresa Nardo – ancora il primo cittadino – ci hanno permesso di indirizzare l’ente sulla strada giusta, anche a seguito di numerose e pressanti riunioni con l’Agenzia delle entrate. Attività che ha prodotto questi risultati positivi».
In particolare è sul canone idrico che la riscossione è aumentata, arrivando a raddoppiare, dal 12 al 24%. Una cifra che riesce ad essere allo stesso tempo irrisoria e straordinaria. Pressoché invariata la riscossione sul canone rifiuti, intorno al 48%. Di particolare importanza l’opera di spending review, come spiegato dal segretario generale Domenico Scuglia, che ha permesso di razionalizzare le spese di funzionamento, e quelle per l’acquisizione di beni e servizi abbattute del 22% rispetto al 2018. Il Piano di riequilibrio, ad esempio, imponeva una riduzione almeno del 10. Unanime soddisfazione è emersa dall’amministrazione (presenti anche l’assessore Domenico Primerano e la dirigente Adriana Teti), che è però consapevole del fatto che nulla è stato risolto, e che il secondo dissesto non è ancora scongiurato. L’auspicio degli amministratori è che questi dati siano sufficienti a persuadere gli enti di controllo sulla bontà del Piano di riequilibrio.