«Pd al Comune al lavoro sui problemi reali»: Lo Schiavo smentisce voci di dimissioni
Il capogruppo d’opposizione e già candidato sindaco precisa inoltre che nessuna richiesta di verifica è stata ancora avanzata e invita a riportare la discussione sui «bisogni concreti dei cittadini».
C’è una precisazione di Antonio Lo Schiavo da registrare in merito a quelle che il già candidato sindaco alle recenti amministrative cittadine, e attuale capogruppo d’opposizione in consiglio comunale, definisce «continue indiscrezioni riportate, ormai da diversi giorni e con dovizia di particolari, da un quotidiano locale».
«Mi vedo, mio malgrado, obbligato a precisare – sostiene Lo Schiavo – che non ho mai pensato di presentare le dimissioni da capogruppo del gruppo consiliare “Pd e indipendenti”, nato anche sulla base di una mia sollecitazione ad unire le forze d’opposizione in un’unica compagine consiliare; non sono a conoscenza di presunte riunioni convocate o da convocarsi in merito ad eventuali verifiche all’interno del suddetto gruppo; nelle riunioni, anche recentissime, del gruppo consiliare si è discusso dei problemi della città e non è stato mai posto in discussione un eventuale avvicendamento nel ruolo di capogruppo». Inoltre, sostiene lo stesso esponente del Partito democratico «ritengo che il gruppo consiliare debba occuparsi dei temi d’interesse collettivo e della soluzione dei problemi della città, e che ciascun consigliere debba impegnarsi ad innalzare la qualità del dibattito evitando che, ancora una volta, nella città di Vibo ci si divida sulla base di posizioni che, per quanto legittime, non trovano nel gruppo consiliare il luogo principale di discussione».
Vi è poi, nella nota vergata da Lo Schiavo, un riferimento «agli schieramenti in vista della fase congressuale del partito, della quale non si conoscono ancora tempi, regole e mozioni. Ritengo sia oggi totalmente inutile, autoreferenziale e dannosa – spiega -, questa discussione totalmente lontana dai bisogni e dai problemi veri dei cittadini. Aggiungo che la recente sconfitta della coalizione di centrosinistra alle amministrative deve insegnare che serve costruire e non dividere, altrimenti il rischio è quello di continuare a perdere e ad allontanare elettori ed iscritti. Fino a quando il Partito democratico continuerà ad essere un ring di incontri di pugilato, o un luogo di guerre personali e intestine che poco hanno a che fare con la politica, anche i più affezionati tra i nostri iscritti potrebbero alla lunga stancarsi e allontanarsi dal centrosinistra».