Accesso agli atti a Tropea, Romano replica a “Città futura”
Il consigliere d’opposizione ribadisce il senso della richiesta di dimissioni indirizzata a sindaco e giunta e difende il proprio operato amministrativo.
Una replica dalla quale traspare il «nervosismo tipico di chi non sa cosa fare ed ostenta sicurezza». È quella che, a parere del consigliere comunale tropeano Giuseppe Romano, gli ha indirizzato il gruppo consiliare “Città futura” all’indomani della sua richiesta di dimissioni di sindaco e giunta dopo l’arrivo della commissione d’accesso inviata dalla Prefettura nel Comune della cittadina. «Il mio – precisa Romano – è stato un suggerimento, una richiesta politica, un invito al sindaco e alla giunta a rassegnare le dimissioni per evitare maggiori e lesivi danni all’immagine della città di Tropea. Avrei potuto – sostiene – fare anche un excursus storico e amministrativo per dimostrare l’incompetenza e, perché no, la poca capacità amministrativa (vedi perdita dei finanziamenti) a risolvere i problemi della città da parte dell’attuale compagine comunale, ma, per ora, non ho ritenuto opportuno farlo. Il gruppo consiliare “Città futura”, tenta di depistare i cittadini con i soliti ritornelli, tentando di scrollarsi tutte le gravi responsabilità di cui all’ordinanza prefettizia».
Romano ricorda ai suoi interlocutori che «la città di Tropea, amministrata sin dal 1946 per oltre settant’anni da diverse formazioni politiche, personaggi di spessore ma anche semplici cittadini, non ha mai subito l’onta di vedersi citata su tutti i giornali locali e nazionali, non quale regina del turismo ma in quanto soggetta ad indagine da parte della commissione prefettizia, al fine di verificare la legalità degli atti e le eventuali connessioni mafiose. Tropea era – aggiunge – rimasta sempre fuori da questo tipo di indagine ed i suoi amministratori non sono stati mai citati o investigati per tali reati». L’ex sindaco rivendica poi i meriti della sua gestione amministrativa, citando «la trasformazione che ha avuto la città negli anni ’80-‘90: opere che hanno ridisegnato il volto della città, quali la circonvallazione interna ed esterna, la nascita di interi quartieri, l’ospedale, l’illuminazione di tutto il territorio, il porto, il tribunale, la compagnia dei carabinieri, il posto fisso di polizia, giusto per citarne qualcuna». Uno «sviluppo economico e sociale» di cui «l’attuale compagine amministrativa può fare tesoro in quanto ai tempi non era ancora politicamente esistente».