Vibo, Claudia Gioia lascia il Consiglio comunale sbattendo la porta: «Buon lavoro a Russo, ma i suoi improperi lo qualificano»
Dopo la sentenza del Tar che ha riconosciuto l’elezione del collega di lista, l’esponente di Vibo Unica lascia l’Assemblea togliendosi qualche sassolino dalle scarpe

«Ho preso atto della sentenza del Tribunale amministrativo che ha modificato la mia proclamazione a consigliere comunale disposta dal Tribunale di Vibo Valentia e lascio, pertanto, il seggio consiliare formulando a Giuseppe Russo, che prende il mio posto, gli auguri di buon lavoro». È quanto afferma in una nota stampa Claudia Gioia, già consigliere comunale di Vibo Unica. I giudici hanno recentemente accertato che in occasione delle amministrative del giugno 2024, nella sezione 23, Russo aveva ottenuto 16 voti e non 6 come inizialmente prospettato. Uno scarto di 10 preferenze che lo rende primo nella compagine di Vibo Unica.
Claudia Gioia quindi lascia il consiglio comunale: «Intendo salutare i miei colleghi consiglieri con i quali in questi mesi di mia permanenza in consiglio comunale ho istaurato rapporti di reciproca cordialità, pur nelle diverse posizioni. Colgo l’occasione per ringraziare i miei elettori rassicurandoli che l’impegno già profuso in consiglio comunale, per contribuire al miglioramento delle condizioni della città, concretizzatosi in interventi istituzionali in quella sede e anche sulla stampa, proseguirà anche dall’esterno, come già avvenuto durante il quinquennio precedente. Quindi, per quanto mi riguarda, sotto tale profilo, poco cambia in quanto la mia attività politica, indipendentemente dal ruolo di consigliere, proseguirà con lo stesso vigore».
Infine, «intendo anche ringraziare i componenti della formazione politica Vibo Unica, Russo compreso, che come gli altri ha contribuito affinché la lista ottenesse un risultato che nel contesto generale del centrodestra può definirsi più che lusinghiero ed ha consentito alla scrivente di rappresentare tale formazione in consiglio comunale fino ad oggi. Per quanto riguarda tutto il resto – conclude – ho letto le dichiarazioni dello stesso Russo e devo chiarire che, alla luce delle stesse, non ho inteso modificare nulla di quanto appena sopra affermato ma solo rilevare che i suoi scomposti improperi qualificano la sua persona e non scalfiscono la mia».