Vibo, Scuglia sul caso dell’assessore in possibile conflitto d’interessi: «Nomine competenza del Consiglio, ma anche in caso di incompatibilità gli atti sono validi»
Il segretario comunale diffonde una nota nella quale annuncia ulteriori approfondimenti e rigetta le illazioni di scarsa trasparenza

Sull’intricata vicenda di un assessore della giunta Romeo che potrebbe essere incompatibile a causa di un debito Imu verso l’Ente di diverse decine di migliaia di euro, interviene oggi il segretario generale del Comune di Vibo Valentia, Domenico Libero Scuglia. Un intervento, viene spiegato in una nota diffusa dall’ufficio stampa di Palazzo Luigi Razza, sollecitato dal sindaco Enzo Romeo «al fine di un’accurata verifica degli atti in suo possesso». La questione è stata sollevata durante l’ultimo question time dall’esponente della minoranza Maria Rosaria Nesci, che ha presentato un’interrogazione per sapere se il Comune avesse fatto tutti i controlli di legge in merito a possibili cause di incompatibilità gravanti su consiglieri e assessori. Una domanda alla quale ha risposto in maniera sfuggente il vicesindaco Loredana Pilegi (il primo cittadino Enzo Romeo aveva da poco lasciato l’aula), che ha riferito di non essere nelle condizioni di poter rispondere, invitando Nesci a rivolgersi agli uffici dell’Amministrazione. Il caso, che gira intorno al nome di un assessore ben preciso, è così esploso politicamente, con l’opposizione consiliare ed extra consiliare (l’ex sindaco Maria Limardo), che hanno puntato il dito contro il silenzio di Romeo che finora non è intervenuto.
Nella sua breve ma criptica nota, Scuglia ha premesso che la materia è di competenza del Consiglio comunale, organo sovrano in questioni di ineleggibilità e incompatibilità degli eletti, per poi annunciare ulteriori approfondimenti con il coinvolgimento del ministero degli Interni. Infine, il massimo dirigente del Comune ha escluso in maniera categorica che gli atti fin qui emessi dalla giunta non siano validi in caso di incompatibilità accertata, spauracchio questo che era stato paventato da più parti.
Di seguito, la precisazioni integrale di Scuglia:
«Ferma restando la piena competenza del Consiglio Comunale che rimane organo sovrano in materia di ineleggibilità e incompatibilità degli eletti; considerato dunque tale iniziale vaglio e considerata l’articolata e veritiera autodichiarazione degli eletti al momento della proclamazione; rilevata la posizione che in una materia giuridicamente e proceduralmente controversa hanno assunto gli uffici amministrativi comunali; tutto ciò premesso, pur nella certezza di un operato limpido e fondato, ritengo doveroso quanto utile, allo scopo di levare ogni incertezza e ogni ulteriore illazione su eventuali e non provate manchevolezze, anche mediante un approfondimento tramite l’inoltro di uno specifico quesito relativo al caso di specie, al competente Ufficio del Ministero degli Interni. All’esito di questo, riterrò di essere in possesso di un ulteriore elemento che rileverà a supporto dell’operato fin qui seguito che al momento confermo. Ad adiuvandum, smentisco categoricamente che si possa sollevare, per assoluta mancanza di presupposti giuridici, una questione di validità ex ante di ogni atto emesso».