martedì,Aprile 8 2025

Campo sportivo di Sant’Onofrio, il consigliere Alibrandi: «15 mila euro sprecati dal Comune per una battaglia legale dalla quale poi si è ritirato»

L'esponente dell'opposizione critica il modus operandi dell'Amministrazione rimproverando al sindaco quello che considera un'inutile e costoso accanimento a spese dei cittadini

Campo sportivo di Sant’Onofrio, il consigliere Alibrandi: «15 mila euro sprecati dal Comune per una battaglia legale dalla quale poi si è ritirato»
Il Comune di Sant'Onofrio e, nel riquadro, Giuseppe Alibrandi

La pace siglata a gennaio tra il Comune di Sant’Onofrio e l’Associazione sportiva, titolare della locale squadra di calcio, che gestisce il campo sportivo, lascia uno strascico di polemiche legate al costo della lunga battaglia legale che in questi ultimi anni ha visto il Comune soccombere diverse volte. A infiammare nuovamente il dibattito politico è il consigliere d’opposizione Giuseppe Alibrandi: «Ci sono dei piccoli dettagli rilevanti che ogni cittadino deve conoscere al fine di valutare correttamente l’operato di un’Amministrazione Comunale. A Sant’Onofrio si sono sprecati per la questione campo sportivo oltre 15 mila euro di denaro pubblico. Soldi dei cittadini, usciti dalle casse comunali per colpa, senza timore di smentita, di una presa di posizione personale e ostinata del sindaco e della giunta».

Il conigliere nella sua nota ha poi incalzato: « I fatti ci dicono che con una delibera di giunta, il Comune aveva revocato la convenzione alla società sportiva per la gestione del campo sportivo. La società ha fatto ricorso e ha vinto, il Comune è stato condannato dal TAR a pagare 6.500 euro tra spese legali e processuali. Un danno bello e servito. Ma non contenti, sindaco e giunta hanno deciso  contro ogni logica, e nonostante il nostro appello alla prudenza di revocare nuovamente la convenzione. Un accanimento, senza alcuna base concreta, che abbiamo da subito denunciato come rischioso, non solo sul piano politico e sportivo, ma soprattutto economico. Avevo chiesto  pubblicamente – ha aggiunto – in Consiglio Comunale, che qualora il Comune fosse stato condannato una seconda volta, il sindaco e la giunta si assumessero la responsabilità, rinunciando ai loro compensi o rassegnando le dimissioni. Non c’è stata nessuna risposta».

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Nell’esprimere la propria indignazione, Alibrandi, ha messo in evidenza alcuni aspetti rilevanti: «Poi il colpo di scena, il Comune, evidentemente consapevole dell’errore, fa marcia indietro. Ritira tutto e fa un nuovo accordo con la società, annullando i ricorsi in corso. Un’ammissione implicita ma evidente di aver sbagliato. Ma attenzione, il danno ormai era fatto. Anche se il giudizio non si è svolto, l’avvocato incaricato ha presentato la fattura e il Comune ha liquidato 8.754,72 euro, il doppio rispetto a quanto impegnato inizialmente (4.377,36 euro). Una cifra spropositata per un procedimento chiuso prima ancora di iniziare. Il Sindaco ha riferito in diverse occasioni che non è solito giudicare l’operato dei professionisti e sono d’accordo, ma dovrebbe ricordarsi che è Sindaco per tutelare gli interessi dei cittadini non quelli dei professionisti e in questo caso, come in tanti altri, non l’ha fatto. Facendo i conti 6.500 euro del primo giudizio perso, più 8.754 euro per l’avvocato della seconda revoca mai arrivata a processo il risultato sono oltre 15.000 euro gettati al vento. Soldi dei cittadini, non certo di chi ha sbagliato. Se davvero il sindaco credeva di avere ragione, perché ha ritirato tutto? La verità è che si è accorto dell’errore, ma in politica, chi sbaglia deve assumersi le proprie responsabilità. Almeno dovrebbe avere il coraggio di ammetterlo pubblicamente e chiedere scusa ai cittadini».

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