martedì,Aprile 1 2025

Nomina Menniti, Fdi Vibo incalza il sindaco Romeo: «Ha ingannato i cittadini sul taglio dei costi della politica»

Schiavello, De Angelis e La Gamba a muso duro: «Si sono tagliati le indennità solo per recuperare le risorse necessarie ad assumere il capo di gabinetto. Giunta inadeguata»

Nomina Menniti, Fdi Vibo incalza il sindaco Romeo: «Ha ingannato i cittadini sul taglio dei costi della politica»
I banchi dell'opposizione e in primo piano Schiavello

Anche Fratelli d’Italia Vibo interviene tra le pieghe del dibattito sulla nomina del capo di gabinetto, Gianpiero Menniti, in seno al Comune di Vibo Valentia, voluto dal sindaco Enzo Romeo. «Abbiamo assistito, all’indomani dell’insediamento al palazzo Razza di questa maggioranza politica targata Pd, Cinque stelle e Area progressista, al balletto che mirava a conferire un ruolo al pluri-dottore Giampiero Menniti – scrivono in una nota congiunta il capogruppo di Fratelli d’Italia Vibo, Antonio Schiavello, il presidente cittadino Fausto De Angelis e il presidente provinciale Pasquale La Gamba -. Ci preme chiarire che non è nostro intento delegittimare la figura del neo capo di gabinetto. Anzi, probabilmente sarebbe stato un buon assessore comunale e soprattutto legittimato da un ruolo politico chiaro e inequivocabile. Invece – sottolineano -, dobbiamo assistere ad un goffo tentativo politico che, nel corso del tempo, si è manifestato per la sua inadeguatezza nei modi e nei termini di governo dei processi politici e amministrativi».

«Prima di entrare nel merito della questione – proseguono Schiavello, De Angelis e La Gamba -, le avvisaglie di tali tentavi erano già chiare all’indomani della pubblicazione di un bando, con fondi Pnrr, che dalla lettura trapelava e faceva intendere, anche ai più distratti, il nome del futuro “vincitore”. Solo le denunce della politica e dei rappresentanti istituzionali o ancora eventuali rischi di carattere giuridico hanno fatto desistere dal proseguo del bando. Per riacquisire credibilità politica dinanzi a tali evidenze, l’amministrazione comunale guadagnava il meritato podio per il taglio dei costi della politica. Tutto questo lasciava presagire che ormai vi era il più totale disinteresse a dare un ruolo, seppure legittimo, al Menniti anche perché tutto questo veniva avvalorato e confermato da quest’ultimo con delle dichiarazioni spontanee per mezzo dei canali social».

«Ma – hanno aggiunto dal coordinamento provinciale e cittadino – ecco il colpo di scena, degno delle migliori commedie all’italiana, anzi vibonesi: il famigerato “taglio dei costi della politica” celava un espediente per recuperare le somme necessarie alla nomina del Menniti a capo di gabinetto. Una nomina che ha il sapore dell’inganno nei confronti dei cittadini che vi avevano creduto e dell’aumento del carrozzone politico. Dove sono finiti gli urlatori di quel famoso partito contro i costi della politica? La nomina di capo gabinetto, probabilmente legittima, ci lascia perplessi dal punto di vista amministrativo ma, soprattutto, dal punto di vista politico. Da quanto letto, quella del capo di gabinetto appare una figura sovrapponibile ai componenti della giunta se non addirittura allo stesso sindaco».

«Oltre all’esigenza di nominare il pluri-dottore Giampiero Menniti ad ogni costo in seno a questa amministrazione, non ci è ancora chiaro se lo stesso è chiamato a sopperire alle debolezze, all’inadeguatezza politica della giunta, oppure è un impegno assunto in campagna elettorale a tutti i costi da assolvere». Inoltre, si chiedono «se l’assenza politica dalla giunta comunale, in occasione della nomina del Menniti da parte della delegazione del Pd, è un atto politico concreto e responsabile, ovvero una trovata teatrale per salvare le apparenze? Restiamo in trepidante attesa che vada in scena il prossimo atto».

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