domenica,Marzo 30 2025

Nomina Menniti, Forza Italia: «Romeo verifichi di avere ancora una maggioranza e spieghi in aula questo sperpero»

Il coordinamento cittadino del partito azzurro apre il fuoco di fila dell’opposizione contro l’incarico di capo di gabinetto del sindaco: «Lo avevamo previsto ma anche noi siamo increduli di fronte a tanta incoerenza. Dov’è il taglio dei costi?»

Nomina Menniti, Forza Italia: «Romeo verifichi di avere ancora una maggioranza e spieghi in aula questo sperpero»
Il sindaco Enzo Romeo e il Comune di Vibo

Non tarda ad arrivare la reazione delle opposizioni alla nomina del nuovo capo di gabinetto del sindaco di Vibo Valentia. Enzo Romeo ha deciso di farsi affiancare da Gianpietro Menniti, nome al centro delle polemiche già nei mesi scorsi. Tra i primi a intervenire, il Coordinamento cittadino di Forza Italia, che parla di «riscontro» alle proprie «preoccupazioni» dei mesi passati, fin da quando era stato pubblicato il «primo bando Pnrr per l’assunzione di una precisa figura professionale». E inoltre, alla luce della presa di distanze da parte del Pd, invita Romeo a riferire in Consiglio circa la spaccatura che si sarebbe venuta a creare nella sua maggioranza.

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A proposito della nomina di Menniti, gli esponenti azzurri scrivono in una nota: «Non avremmo voluto assurgere al ruolo di Cassandre, ma era evidente, già nello scorso autunno, che qualcosa il sindaco e una parte della sua maggioranza, stessero tramando. Purtroppo, anche il nome della persona, individuata nel pomeriggio di ieri come capo di gabinetto, risponde alle indiscrezioni giornalistiche di qualche mese addietro che non erano affatto infondate come qualcuno avrebbe voluto far passare».

«Il fatto più grave è, però, un altro – proseguono -: il primo cittadino, con la consueta preziosa collaborazione dell’assessore al Personale, ormai divenuto il suo punto di riferimento, ha pensato bene di far approvare alla propria giunta una delibera con la quale inquadra nell’area dei Funzionari ad elevata qualifica, il proprio capo di gabinetto che già dà lezioni di lealtà sui social; ed ha agito, utilizzando risorse di bilancio e non già fondi comunitari, come sarebbe accaduto se fosse andato in porto il bando Pnrr, per il quale sono arrivate decine di domande senza che alcun profilo professionale potesse rispondere a quello richiesto. Quindi, per i contribuenti, al danno si aggiunge la beffa. Insomma, noi abbiamo risanato i conti dell’Ente, in anni di lacrime e sangue; alla giunta ed al consiglio comunale è stata ridotta l’indennità del 30% ed oggi ci ritroviamo a dover pagare una cambiale elettorale di Romeo».

E ancora, sostengono da Forza Italia: «Si è, pertanto, ritornati al sistema “dell’affidamento diretto” tutto a carico dei cittadini, escogitato dal sindaco e da qualche suo prode assessore che apre, peraltro, un caso politico, all’interno della maggioranza, a nove mesi esatti da quel trionfo e da quelle promesse di cambiamento, di rinnovamento, di trasparenza e di serietà amministrativa. E sebbene l’immaginazione – come sosteneva qualcuno – possa andare sempre ben oltre ogni intuizione sensibile, pensare che Enzo Romeo potesse operare con queste assurde modalità, una scelta dannosa per le casse dell’Ente, dopo aver urlato a squarciagola il taglio ai costi della politica, sarebbe stato arduo anche per noi».

Si fa quindi riferimento alla spaccatura all’interno della maggioranza proprio sul caso Menniti, con il Pd che prende le distanze dalla nomina a capo di gabinetto. «Ci troviamo anche costretti – continua la nota di FI – a chiedere al sindaco una verifica all’interno della sua stessa maggioranza. Infatti, il Partito democratico, la principale forza politica di riferimento non ha inteso prendere parte alla giunta. Sia Stefano Soriano che Vania Continanza, saggiamente, oseremmo dire, hanno evitato di prendere parte a questo scempio di risorse pubbliche a differenza dei Cinquestelle, gli storici censori degli sprechi che hanno sommessamente sottoscritto quanto predisposto dal primo cittadino e dal suo entourage. E allora, Romeo venga subito in Aula a spiegarci se una maggioranza ce l’ha ancora ed in che termini, considerata la consistenza numerica del Pd, che ieri lo ha praticamente sfiduciato, tra gli scranni del Consiglio comunale».

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