La piazza principale di Sant’Onofrio intitolata alle vittime della strage dell’Epifania. L’opposizione: «Il sindaco ha deciso da solo»
Il cambio di denominazione è stato deliberato dalla Giunta e attende il via libera della Prefettura di Vibo. Critico l'esponente della minoranza Alibrandi: «Un blitz, doveva passare dal Consiglio dove avrebbe avuto beneplacito unanime»

Cambia nome la piazza principale di Sant’Onofrio. L’intitolazione a Umberto I lascia il posto a quella a “Onofrio Addesi e Francesco Augurusa, vittime innocenti di ‘ndrangheta”. È quanto ha deliberato nei giorni scorsi la Giunta comunale di Sant’Onofrio, composta dal sindaco Antonino Pezzo e dagli assessori Pietro Francesco Lopreiato ed Erminia Furci. Una decisione che attende ora il via libera della Prefettura di Vibo Valentia e che già ha scatenato le prime polemiche, con il consigliere comunale di opposizione Giuseppe Alibrandi che parla di «spot politico unilaterale».
La delibera: la piazza cambia nome
Partiamo dalla delibera, pubblicata ieri sull’albo pretorio del Comune e riferita alla riunione di Giunta che si è tenuta lo scorso 11 marzo. Con il cambio di denominazione della piazza principale del paese, sindaco e assessori decidono di ricordare due santonofresi, le cui vite sono state stroncate nella cosiddetta strage dell’Epifania avvenuta proprio in quella piazza il 6 gennaio del 1991. Onesti cittadini, morti in una guerra fra clan di cui erano totalmente estranei.
«Tale evento – si legge nella delibera – ha profondamente segnato la memoria collettiva della comunità locale, rappresentando una delle pagine più dolorose della storia di questo territorio. A distanza di oltre trent’anni, è doveroso conservare e tramandare alle nuove generazioni la memoria di quanto accaduto, affinché simili tragedie non abbiano più a ripetersi». Da qui la decisione di intitolare la piazza a Onofrio Addesi e Francesco Augurusa, come «atto di riparazione morale e un doveroso tributo alla memoria di cittadini innocenti». Iniziativa, si legge ancora, che si inserisce «nel più ampio impegno dell’Amministrazione comunale nella promozione della cultura della legalità e nel contrasto ad ogni forma di criminalità organizzata».
La deliberazione è immediatamente eseguibile ma la nuova denominazione sarà ufficialmente assegnata solo dopo l’ottenimento del nulla osta da parte della Prefettura. Verrà quindi organizzata una cerimonia ufficiale per l’apposizione della targa, nell’ambito della quale si prevede il coinvolgimento dei familiari delle vittime, delle autorità civili, militari e religiose, delle scuole e dell’intera cittadinanza. La Giunta ha altresì deliberato di promuovere, in collaborazione con le scuole del territorio, iniziative di sensibilizzazione e di educazione civica volte a far conoscere alle nuove generazioni la storia di Onofrio Addesi e Francesco Augurusa e il significato della loro commemorazione.
Opposizione all’attacco: «Hanno fatto tutto da soli»
Il consigliere comunale d’opposizione Giuseppe Alibrandi critica però il metodo adottato dal sindaco Pezzo: «Con una delibera di giunta comunale, ha deciso – senza confronto, senza discussione, senza nemmeno una parvenza di dibattito democratico – di cambiare il nome della piazza principale della nostro paese. Un luogo simbolo, carico di memoria, identità e storia condivisa, trasformato in uno spot politico unilaterale. Non un passaggio in Consiglio comunale. Non una parola ai consiglieri, né di maggioranza né di opposizione. Nulla ai cittadini, che di quella piazza vivono ogni giorno, tra mercati, manifestazioni e incontri. Tutto deciso da pochi, in una stanza chiusa».
La proposta di intitolare la piazza ai due santonofresi vittime innocenti di mafia, afferma l’esponente della minoranza, «in Consiglio comunale avrebbe potuto ricevere solamente il beneplacito unanime di tutti i consiglieri che rappresentano l’intera cittadinanza, rendendo la deliberazione più forte e carica di un significato condiviso da tutta la cittadinanza piuttosto che dai pochi come in questo caso».
Insomma, ok intitolare la piazza ad Addesi e Augurusa ma sarebbe stato bene farlo tutti insieme, sostiene Alibrandi: «Cambiare il nome della piazza principale non è un dettaglio tecnico: è una scelta che tocca l’identità del paese, la memoria collettiva, i sentimenti dei suoi abitanti. Merita rispetto, non blitz autoritari». Per il consigliere d’opposizione, «l’obiettivo è chiaro a tutti, il sindaco sta facendo della piazza il suo biglietto da visita, il tentativo di lasciare il suo segno nella storia a tutti i costi».
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