mercoledì,Marzo 12 2025

Joppolo, il sindaco replica alla minoranza: «Nessun aumento fiscale e nessuna caccia alle streghe per chi non paga le tasse»

Il primo cittadino Giuseppe Dato rimarca che il piano di rientro per l'Ente in dissesto si basa su una ricetta ferrea ma ridimensiona le accuse dell'opposizione

Joppolo, il sindaco replica alla minoranza: «Nessun aumento fiscale e nessuna caccia alle streghe per chi non paga le tasse»
Nel riquadro il sindaco Giuseppe Dato

Ci ha rimuginato su 15 giorni il sindaco di Joppolo, Giuseppe Dato, prima di rispondere al consigliere di minoranza Giulio Ventrice in merito all’ultima convocazione di Consiglio comunale e a quanto accaduto durante l’adunanza dove si è approvato il bilancio di previsione dell’Ente. Una replica ricca e dettagliata in cui spiega le condizioni in cui versa il Comune da lui amministrato. «Abbiamo assistito a momenti di forte tensione durante il Consiglio comunale dedicato all’approvazione del bilancio di previsione, occasione in cui sono emerse opinioni fortemente divergenti sulla gestione finanziaria dell’Ente, puro delirio le proposte dei consiglieri di minoranza. Il consigliere di minoranza Ventrice – ha scritto in un comunicato stampa il sindaco Dato – ha evocato concetti di “dissesto nel dissesto”, parlando di una caccia alle streghe, di una visione meramente ragionieristica del bilancio e della presunta mancata quantificazione della massa passiva».

La realtà amministrativa per Dato, invece, «impone un approccio rigoroso e aderente alle disposizioni normative. L’Ente, ricordiamo in dissesto, nonostante le difficoltà sta procedendo con determinazione lungo il percorso del risanamento, consapevole che non esistono soluzioni immediate o miracolose. Le conseguenze del dissesto finanziario, deliberato anche con il voto favorevole della minoranza, impongono sacrifici sia all’amministrazione che alla cittadinanza, traducendosi in contenimento della spesa pubblica, razionalizzazione dei Servizi e applicazione delle tariffe ed aliquote tributarie al livello massimo consentito dalla normativa vigente (art. 251 Tuel), strumenti indispensabili per il riequilibrio finanziario. Quindi non è consentita la diminuzione delle tariffe ed aliquote così come richiesto dai consiglieri di minoranza».

Dato ha quindi sottolineato come «questa amministrazione non ha aumentato la pressione fiscale, poiché tariffe e tributi erano già nella misura massima consentita dalla legge. In ottemperanza agli obblighi verso la Corte dei conti e l’Organo straordinario di liquidazione (Osl), sono stati recuperati e inviati i ruoli relativi agli anni 2017-2018-2019-2020-2021, operazione che ha consentito di evitare ulteriori danni erariali. Nel corso del 2024, è stato effettuato un trasferimento di circa 400.000 euro all’Osl, quale massa attiva destinata al soddisfacimento dei creditori, a fronte di una massa passiva accertata pari a circa 3,9 milioni di euro. Le procedure di riconoscimento e definizione dei debiti competono esclusivamente all’Osl, che entro 24 mesi dall’insediamento predispone e deposita il piano di estinzione presso il ministero dell’Interno, ai sensi dell’art. 255 Tuel».

«Per evitare il ripetersi di situazioni di dissesto e in risposta alle prescrizioni ministeriali, l’Ente – ha sottolineato il promo cittadino – ha avviato un’accurata revisione delle entrate tributarie e patrimoniali, implementando strumenti digitali per la gestione delle imposte, come la piattaforma per l’Imposta di soggiorno. Tuttavia, alla data di approvazione del bilancio, solo 2 strutture ricettive su 41 risultavano in regola con gli obblighi dichiarativi. Si stanno correggendo alcuni modi di operare del passato: si incassavano somme per lavori pubblici ma, anziché procedere alla costituzione di apposito vincolo, venivano utilizzate per pagare le spese ordinarie in quanto si “ometteva” di emettere i ruoli idrici e tari. Oltre a ciò – ha precisato Dato – nel passato si è fatto abuso dello strumento dell’anticipazione di liquidità (si è fatto ricorso anche ad un mutuo a 29 anni, concesso dallo Stato per pagare le spese correnti)».

«Oggi noi – ha incalzato il sindaco di Joppolo – abbiamo un carico di rata annuale pari a 448mila euro. Una cifra mostruosa per un Comune di 1600 anime. Il problema maggiore è rappresentato da chi non vuole pagare: questo comportamento causa al Comune il blocco di una somma media annua di euro 220mila euro che non si può utilizzare per erogare Servizi. Le streghe vanno catturate al fine di restituire i Servizi ai cittadini che, pur con notevoli difficoltà adempiono ai propri doveri tributari».

Per Dato «è fondamentale che tutti, inclusi i rappresentanti istituzionali, adempiano ai propri obblighi fiscali, promuovendo il rispetto delle regole anziché cercare escamotage per l’evasione. La normativa sul dissesto prevede un iter rigido, che include limitazioni alla spesa, responsabilità politiche e una gestione separata del debito. L’amministrazione, lungi dall’essere intimorita, proseguirà con determinazione la politica di risanamento, focalizzandosi su tre obiettivi principali: garantire i servizi essenziali; generare avanzo di cassa e di competenza a fine esercizio, per disporre di risorse destinate agli investimenti; intensificare l’attività di recupero dell’evasione tributaria, per ristabilire equità e assicurare la sostenibilità dell’Ente nel lungo periodo. Questa – ha poi concluso – è la strada che abbiamo scelto, con l’impegno di restituire al Comune la stabilità finanziaria e la dignità istituzionale che merita».

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