Vibo, Forza Italia sui pini di piazza Salvemini: «Cantiere fermo ne ha compromesso la stabilità. Nuova perizia con quali soldi?»
Il coordinamento cittadino sottolinea che i lavori sono stati «avviati e gestiti interamente dall’attuale amministrazione». E attacca: «Sono più attenti alle polemiche che al bene della città»
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Continua a far discutere la vicenda dei pini di piazza Salvemini a Vibo Valentia, danneggiati dai lavori di rigenerazione urbana in atto e che per questo, forse, dovranno essere abbattuti. Ad intervenire oggi, dopo il Wwf, è il coordinamento cittadino di Forza Italia, che parla di «caso emblematico della cattiva gestione dell’amministrazione Romeo». «Sembrano convinti di dover fare opposizione, anziché governare. Ogni giorno assistiamo a dichiarazioni che vengono puntualmente smentite dai fatti. La domanda sorge spontanea: quando inizieranno a lavorare concretamente per il bene della città?», tuonano gli azzurri guidati dalla coordinatrice cittadina Carmen Corrado.
«L’ennesima dimostrazione di questa confusione politica – aggiungono – arriva dalle dichiarazioni del coordinatore cittadino del Pd, che in un comunicato stampa ha affermato: “La responsabilità maggiore è di chi ha redatto un progetto a tavolino, calato dall’alto (come ormai abbiamo visto fare spesso per tutti i progetti della vecchia amministrazione), che non ha neppure preso in considerazione la presenza degli alberi, se non per eliminarli. Come si evince dalla perizia, durante i lavori sono state tagliate e/o danneggiate delle radici”. Peccato che questa accusa sia del tutto infondata. Prima di rilasciare certe dichiarazioni, il coordinatore e il suo gruppo avrebbero dovuto leggere il progetto e la relazione tecnica. Come chiarito dall’assessore al ramo, il progetto prevede l’abbattimento di soli due alberi, e non di tutti i diciotto, come invece dichiarato nel comunicato del Pd».
Forza Italia passa quindi a provare a spiegare «cosa ha realmente causato i danni agli alberi di piazza Salvemini»: «Gli alberi in questione, hanno un apparato radicale radiale superficiale, che si sviluppa entro una profondità massima di 60-80 cm. I lavori di scavo e demolizione della pavimentazione e dei marciapiedi sono iniziati a luglio 2024, sotto la gestione dell’amministrazione Romeo. Durante questi interventi, il terreno attorno alle radici è stato rimosso, lasciandole esposte per un periodo prolungato. È risaputo quanto a lungo il cantiere sia rimasto fermo: una condizione che ha inevitabilmente compromesso la stabilità degli alberi. Ciò è evidente dal riscontro di tre date, inizio dei lavori luglio 2024, affidamento perizia agronomo dicembre 2024, ordinanza sindacale di abbattimento Pini Piazza Salvemini numero 15 del 19-02-2025. La questione è semplice: se un cantiere si blocca, è necessario adottare misure adeguate per proteggere l’area e prevenire danni a cose e persone. Perché nessuno nell’amministrazione Romeo ha pensato a una soluzione in attesa della ripresa dei lavori? Dove sono finiti tutti quegli “esperti” che, quando erano all’opposizione, si atteggiavano a tecnici e professori su ogni progetto? Un’amministrazione più attenta alle polemiche che alla città».
Aggiungono dal coordinamento cittadino azzurro: «Questa vicenda dimostra un dato di fatto: l’amministrazione Romeo è stata più impegnata a screditare i progetti ereditati dalla precedente giunta piuttosto che gestire quelli in corso. E il caso di Piazza Salvemini ne è la dimostrazione più lampante: si tratta di un cantiere avviato e gestito interamente dall’attuale amministrazione. Se davvero ci fossero stati problemi nel progetto, il sindaco Romeo e i suoi assessori avrebbero avuto tutto il tempo e i mezzi per modificarlo o adottare soluzioni correttive. Non l’hanno fatto».
L’attenzione si sposta quindi sulla nuova perizia annunciata dall’assessore ai Lavori pubblici Monteleone: «Perché? E con quali soldi?». E ancora, altre domande: «Chi la redigerà? Con quali fondi sarà pagata? Se il nuovo documento smentisse la perizia già depositata (prot. n. 10150 del 18 febbraio 2025), chi si assumerà la responsabilità di questa confusione? Non solo: perché si rende necessario un nuovo studio se già nell’affidamento al professionista incaricato del dicembre 2024, erano richieste tutte le verifiche previste dalla normativa vigente in materia? E se a ciò si aggiunge il precedente e ancor più corposo incarico professionale di 140mila € affidato sempre per gli stessi motivi, non si rischia di diventare ridondanti?»
«Questa vicenda, per quanto grave – concludono i forzisti -, potrebbe almeno servire da insegnamento ai nuovi amministratori: governare non significa cercare continuamente scuse o scaricare le colpe su chi c’era prima. Questa vicenda, anche se non è la prima, speriamo sia di insegnamento ai nuovi amministratori, ai quali per il bene della città consigliamo la famosa frase: “prima di parlare pensa!”»