Fratelli d’Italia, la nomina della Ferro e la “corsa a ostacoli” dei vibonesi
Verso le elezioni regionali: due i principali competitor della provincia per un posto nella lista dei meloniani. Le variabili determinanti per la scelta
La nomina di Wanda Ferro a commissario regionale di Fratelli d’Italia sta creando non poco subbuglio a Vibo Valentia. Perché, se la scorsa settimana sembrava delinearsi un quadro più chiaro delle candidature in campo, l’approdo della deputata alla guida dei meloniani calabresi ha scompaginato le carte in tavola.
Nel corso di una riunione provinciale, qualche giorno fa, erano state avanzate le disponibilità alle candidature da parte di nomi già nell’aria da tempo e di qualche novità. Tra queste, da annoverare il consigliere comunale di Vibo Antonio Schiavello e l’ex sindaco di Serra Bruno Rosi. Ma – per ovvi motivi – il nome di maggiore importanza continua ad essere quello del consigliere regionale uscente Vincenzo Pasqua. Ad insidiare la sua posizione, il maggiore competitor è il già presidente della Provincia di Vibo Francesco De Nisi. Al di là delle figure di contorno, è proprio tra loro due che si gioca la gara, nella quale avranno un peso non indifferente alcune variabili. Ognuno dei due candidati in pectore può infatti contare su determinate circostanze.
La nomina della Ferro, ad esempio, potrebbe dare vigore alla posizione di De Nisi, che nell’ultima campagna elettorale per le politiche del 2018 non ha lesinato sforzi destinando alla futura parlamentare catanzarese un cospicuo bottino di voti, diverse centinaia, probabilmente un migliaio, specie nella sua Filadelfia. Pasqua, invece, è in possesso dei requisiti stabiliti dal partito già a livello nazionale: non avere procedimenti giudiziari a carico e non avere ricoperto ruoli dirigenziali in partiti di centrosinistra. Lo stesso, pur essendo stato eletto nella lista del presidente Oliverio, si era già avvicinato al centrodestra con il passaggio in Forza Italia, prima del recente avvicinamento a Fratelli d’Italia. De Nisi, che pure ha elettoralmente sostenuto il centrodestra alle politiche, lo ha fatto non da militante di partito, mentre la sua fama politica la deve proprio alla presidenza della Provincia, di cui era portabandiera del Pd. Spenta sul nascere, invece, l’ipotesi di una candidatura di quest’ultimo tra le fila dell’Udc, come precisato dal segretario nazionale Lorenzo Cesa.