martedì,Novembre 26 2024

Disservizi al Centro per l’impiego di Vibo, Pelaia punta il dito contro l’immobilismo normativo

Il segretario generale della Provincia rassicura sugli sforzi messi in atto dall’Ente per superare il problema ma evidenzia al contempo i «grandi ritardi nell’attuazione dei servizi pubblici relativi al mercato del lavoro»

Disservizi al Centro per l’impiego di Vibo, Pelaia punta il dito contro l’immobilismo normativo

«Le interruzioni della linea telefonica e della connessione a internet nella sede del Centro per l’impiego di Vibo Valentia sono state causate da un guasto alla rete Telecom già risolto».

Queste le dichiarazioni, inerenti i recenti disservizi che hanno interessato l’Ufficio del lavoro di Vibo, rilasciate dal segretario generale della Provincia Cesare Pelaia che, partendo dalla precaria situazione del Vibonese, fa le sue riflessioni sul quadro normativo nazionale pertinente le politiche attive del lavoro.

«Le difficoltà che il Centro per l’impiego di Vibo si trova ad affrontare quotidianamente rimangono, comunque, significative – ha aggiunto il segretario Pelaia – con tutto quello che ciò comporta in termini di servizi ai cittadini. Problematiche che, per quel poco che ancora ci compete come Provincia di Vibo Valentia, stiamo affrontando con grande senso di responsabilità. Vorrei far notare, a riguardo, che il quadro normativo che si è delineato in seguito al referendum costituzionale – ha evidenziato ancora – ha causato in tutta Italia grande confusione e, quindi, grandi ritardi per quanto concerne l’attuazione di servizi pubblici relativi al mercato del lavoro. L’esito negativo del referendum rende complicata l’attuazione del Decreto legislativo 150 del 2015 (la parte della riforma del lavoro, il cosiddetto Jobs Act, attinente alle politiche attive) si rischiano, infatti, numerosi ricorsi e l’immobilismo su molte questioni».

Infine evidenzia «Le politiche attive del Jobs Act, infatti, sono state pensate con l’idea di fondo che le competenze sarebbero passate allo Stato. L’esito referendario ha, invece, confermato la concorrenza tra Stato e Regioni. La riforma della Costituzione doveva consegnare all’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (Anpal) – ha, infine, ricordato Pelaia – la guida di un nuovo sistema centralizzato di collocamento. Allo stato attuale non è ancora chiaro il compito di ognuno e questo – come tra l’altro riportato ampiamente anche dai media nazionali – è andato a discapito dei lavoratori del settore e, soprattutto, dei servizi ai cittadini».

 

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