Vibo, l’area progressista che sostiene Romeo fa quadrato dopo il cappotto subito in Assemblea dei sindaci
Sul tavolo i soliti problemi («ereditati») e un monito per il direttivo di centrodestra che guida l’organismo di concertazione tra i primi cittadini del Vibonese: «Ora vi dovrete assumere tutto il peso di questa responsabilità soprattutto sulla sanità»
Brucia ancora nel centrosinistra l’elezione dei membri del comitato ristretto che guida l’Assemblea dei sindaci, che ha espresso un “direttivo” tutto orientato verso il centrodestra e con il primo cittadino di Vibo Valentia, Enzo Romeo, unico esponente del centrosinistra (per giunta “di diritto”, visto che è il sindaco della città capoluogo). Inevitabile, quindi, che la riunione dei partiti di area progressista che sostengono l’Amministrazione finisse per focalizzare l’attenzione su questo aspetto, esprimendo un concetto che può essere sintetizzato così: “Avete voluto la bicicletta, ora pedalate”.
Nelle intenzioni, l’incontro, a sei mesi dal mandato elettorale, è servito per fare una ricognizione sull’attività amministrativa. In apertura dei lavori – si legge in una nota – il primo cittadino ha presentato una lunga e intensa relazione su questi primi mesi di attività. Al dibattito che si è svolto nella sede del M5S, hanno partecipato il consigliere Regionale Raffaele Mammoliti del Pd, il segretario provinciale Enzo Insardà e Carmelo Apa, il deputato nazionale del Movimento 5 Stelle Riccardo Tucci e il rappresentante del GT vibonese Michele Furci.
Presenti, inoltre. la coordinatrice del Centro Studi Progetto Vibo Antonella Pupo, il consigliere regionale del Movimento Liberamente Progressisti Antonio Lo Schiavo, Michele Mirabello e Antonio Camillò, il segretario provinciale di Sinistra Italiana Fortunato Petrolo, l’ex sindaco Franco Sammarco e Raffaella Cosentino e Gianpiero Menniti di Europa Verde. «La discussione – si legge nel comunicato stampa – è stata incentrata sui prossimi obiettivi che la giunta Romeo intende attuare, ma sono anche state discusse le tante problematiche che vive la città, molte delle quali ereditate e non risolte dalla lunga stagione amministrativa del centro destra. Al centro del dibattito, poi, la questione della sanità: un disastro per l’intera popolazione vibonese».
E ancora: «Un disastro difeso dagli esponenti di centrodestra e sancito peraltro dalla marginalizzazione del sindaco di Vibo alla Conferenza dei sindaci che, piuttosto di tutelare il ruolo che tocca oggettivamente al capoluogo di provincia, hanno deciso di eleggere componenti appartenenti al solo centrodestra. Una situazione drammatica inflitta ai cittadini più fragili e alle loro famiglie per una mera questione di potere sterile e cinica, sulla quale non si rimarrà a guardare, giacché la gestione della Conferenza dei sindaci dovrà assumersi d’ora in poi tutto il peso della responsabilità di esercitare il ruolo fondamentale di tutela della collettività vibonese. In particolare la rappresentanza monocolore del centrodestra della Conferenza dei Sindaci dovrebbe sapere – prosegue il comunicato – che sebbene grandi sono le responsabilità del Commissario e Presidente della Regione, altrettante sono i compiti dell’organismo ristretto, cui spetta il controllo e l’indirizzo in materia di sanità del territorio. È il Presidente della rappresentanza della Conferenza dei Sindaci chiamato, nell’ambito della programmazione socio-sanitaria regionale, ad esercitare anche il controllo della realizzazione del piano attuativo locale, le cui linee di indirizzo sono la precipua competenza della Conferenza provinciale. In più le forze politiche di area progressista hanno stilato un’agenda di lavoro piuttosto fitta e intensa da portare avanti per singolo tema con i vari assessori e sulle questioni più rilevanti in materia di sviluppo delle aree produttive, delle zone industriali e del porto di Vibo Marina: unità e impegno verso la città sono i criteri di base della coalizione».
Nei prossimi giorni, si legge ancora nella nota «sarà avviata, dalle forze politiche della coalizione progressista, una più marcata concertazione e un più intenso coinvolgimento anche del deputato della città e dei consiglieri regionali, per fare fronte organizzativo comune in un orizzonte concreto di cambiamento della stessa agenda politica e culturale».
Infine, la conclusione, che torna a sottolineare l’esito della votazione per l’elezione del comitato ristretto: «Tutti avvertono preoccupazione per la non disponibilità del centrodestra a fare fronte comune nei confronti degli enti sovraordinati, Regione e Governo Nazionale, per difendere ed essere promotori di iniziative di sviluppo nei vari settori senza, al contrario, rimarcare l’ostilità nei confronti della amministrazione comunale. Allo stesso tempo però, le proposte d’azione inducono a un sentito ottimismo, considerata anche la forte determinazione che tutti i partecipanti hanno tratto dall’intervento puntuale di Enzo Romeo».