martedì,Gennaio 21 2025

Vibo, è ormai rissa a colpi di comunicati stampa tra Giuseppe Russo e Claudia Gioia per lo scranno in Consiglio comunale

Controreplica dell’ex candidato che accusa la collega di lista di essere attaccata alla poltrona: «Si goda il gettone di presenza fino al pronunciamento del Tar, ma il riconteggio dei voti già mi dà ragione»

Vibo, è ormai rissa a colpi di comunicati stampa tra Giuseppe Russo e Claudia Gioia per lo scranno in Consiglio comunale
Giuseppe Russo e Claudia Gioia

Dalle legittime rivendicazioni alla rissa sui giornali, in politica, il passo è breve. Il botta e risposta tra Giuseppe Russo e Claudia Gioia, entrambi candidati nel giugno scorso al Consiglio comunale con la stessa lista, Vibo Unica, è destinata a durare almeno ad aprirle, quando il Tar dirà a chi spetta lo scranno oggi occupato da Gioia, regolarmente proclamata eletta a suo tempo dall’Ufficio elettorale. Ma Russo ha fatto ricorso al Tribunale amministrativo e ieri a reso noi i risultati del riconteggio effettuato in Prefettura che gli darebbe ragione: quel posto in Consiglio è il suo. Da qua qui il primo scambio tra i due a colpi di comunicati stampa, con Gioia che nella sua replica ha ventilato azioni legali contro Russo. Ora la controreplica.

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«Quando in politica si è alla canna del gas è fisiologico trovarsi di fronte a reazioni nervose e scomposte come quelle che l’avvocato e futuro ex consigliere comunale Claudia Gioia ha offerto in dote alla stampa – scrive Russo in una nota -. La stessa futura ex consigliera si trincera dietro questioncine da azzeccagarbugli per tentare di dribblare ciò che la Presidente dell’Ufficio Elettorale centrale prima, la Prefettura poi e, a breve, il Tar decreteranno: ossia che non ha alcun diritto a sedere tra gli scranni del Consiglio comunale di Vibo Valentia. Prendo atto che Gioia abbia scelto di “tirare a campare” (sempre politicamente parlando) per rimanere un paio di mesi in più in Consiglio e beneficiare del relativo lauto gettone di presenza».

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Toni sempre più aspri che si intensificano ulteriormente nella chiosa finale: «È una sua prerogativa non trarre le risultanze politiche nell’avere un seggio comunale senza aver avuto i voti per ottenerlo e di questo saranno i vibonesi a farsi un’opinione. La mia è che si tratta di questi comportamenti da politicante attaccata a tutti i costi alla poltrona. La invito, quindi, ad evitare pubbliche minacce in merito alle quali non ho nessun timore e, magari (e finalmente), smettere di essere strumento politico tra le fila di burattinai che hanno fallito alle elezioni. Si goda, quindi, i pochi mesi da consigliera di una formazione civica politicamente bollita e invisa dall’intero arco consiliare e dalla cittadinanza. Sono, quindi, più certo, e lo rimarco, che verità e giustizia sapranno prevalere anche rispetto alle paventate eccezioni di lana caprina di Claudia Gioia».

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