Vibo, Giuseppe Russo rivendica il posto di Claudia Gioia in Consiglio comunale: «Il riconteggio dei voti mi ha dato ragione»
L’ex candidato alle amministrative era stato battuto per una decina di consensi ma ha fatto ricorso al Tar che si pronuncerà ad aprile. Intanto rende noto che l’esito dei controlli effettuati dalla Prefettura avrebbe già riscontrato la sua vittoria: «Farebbe bene a prenderne atto e lasciare lo scranno»
«I riconteggi mi danno ragione, il posto in Consiglio comunale è mio». Giuseppe Russo, candidato alle ultime elezioni comunali con Vibo Unica, rivendica lo scranno occupato oggi Claudia Gioia. E lo fa rendendo noto l’esito del riconteggio che sarebbe stato effettuato.
«Lo scorso 21 novembre – scrive in una nota Russo -, con ordinanza del 1631/2024 il Tar di Catanzaro aveva ritenuto ammissibile il mio ricorso contro la proclamazione dell’avvocato Claudia Gioia a consigliera comunale di Vibo Valentia. Già la presidente della commissione elettorale centrale del Tribunale di Vibo Valentia Tiziana Macrì aveva attestato il 22 luglio 2024 che nella sezione 23 mi avessero in maniera assolutamente erronea attribuito 10 voti in meno (decisivi ai fini dell’elezione in consiglio). Difatti, pure le tabelle di scrutinio indicavano che in quella sezione io avessi avuto 16 voti e non 6 come è stato per errore materiale indicato. Ma alla Gioia non è bastato un atto pubblico firmato dal magistrato Macrì e allora si è arrivati, dopo l’ordinanza del Tar, alla procedura di riconteggio dei voti di sezione, per la quale è stata delegata la Prefettura, nella persona del viceprefetto vicario dott. Roberto Micucci».
Poi entra nel merito della novità in questa diatriba che potrebbe ridisegnare le file dell’opposizione consiliare: «Orbene – continua Russo -, proprio oggi, a seguito dei riconteggi, è stato anche in quella sede ulteriormente accertata la presenza dei miei 10 voti mancanti e, di conseguenza e di fatto, il mio diritto a sedere nuovamente (e orgogliosamente) nell’assise comunale della mia città».
Da qui l’esortazione a Gioia affinché prenda «piena coscienza del fatto che sta ricoprendo abusivamente un ruolo che non le spetta, soprattutto alla luce del riconteggio dei voti».
«Certo – conclude -, la formazione civica Vibo Unica perderà il suo unico rappresentante e a qualcuno (a mio avviso, molto pochi) ciò dispiacerà ma la giustizia (e i dati di fatto, cioè i voti) devono prevalere rispetto a raffazzonati e fantasiosi cavilli atti solo a guadagnare qualche mese in più di permanenza consiliare. Non spetta a me dire ciò che Claudia Gioia deve fare in vista dell’udienza del Tar prevista ad aprile che certificherà formalmente quanto detto, ma sono lieto che si sia fatta luce e sia prevalsa in maniera ufficiale la verità sulla mia elezione e sui voti conseguiti». Infine, ringrazia «il lavoro certosino della Prefettura e i miei legali, Francesco Lione, Francesco Casuscelli e Alessandro Cuccione, per essermi stati vicini e solidali, avendo creduto in questa battaglia di giustizia fin dall’inizio».