lunedì,Gennaio 13 2025

Sanità vibonese, Lo Schiavo e Mammoliti ancora in pressing su Occhiuto: «Dica come intende procedere per infermieri e oss»

I consiglieri regionali di opposizione hanno presentato un'interrogazione a risposta immediata affinché il presidente della Calabria si esprima sul mancato rinnovo dei contratti per oltre 20 operatori sanitari

Sanità vibonese, Lo Schiavo e Mammoliti ancora in pressing su Occhiuto: «Dica come intende procedere per infermieri e oss»

«Quali utili e urgenti iniziative si intende adottare per procedere alla stabilizzazione dei lavoratori precari dell’Asp di Vibo Valentia che hanno raggiunto i requisiti richiesti dalla legge per la contrattualizzazione a tempo indeterminato?». È questo il quesito contenuto nell’interrogazione a risposta immediata che i consiglieri regionali Raffaele Mammoliti (Partito democratico) e Antonio Lo Schiavo (Gruppo misto – Liberamente progressisti) rivolgono al presidente della Giunta regionale Roberto Occhiuto, anche nella sua qualità di commissario al Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria.

I due esponenti dell’opposizione chiedono, dunque, lumi sulla mancata proroga del contratto di lavoro a tempo determinato per oltre 20 operatori sanitari in servizio all’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia, rimarcando come, in ordine e tale questione, «si vive, ormai da tempo, una situazione alquanto “surreale”: da un lato si imputano alle carenze di organico le gravissime disfunzioni che si registrano in tutti i reparti dei centri ospedalieri e nei distretti territoriali; dall’altro lato, al contrario, si procede a “tagliare” il personale sanitario in servizio. Infatti, su 40 operatori sanitari (15 OSS e 25 infermieri), assunti nel periodo del Covid 19 (si tratta di facenti parte dei cosiddetti “eroi del Covid” che tanto hanno dato alla nostra comunità per il rischioso lavoro espletato durante la recente pandemia), soltanto 17 si sono visti prorogare, per soli due mesi, il contratto di lavoro a tempo determinato».

Una situazione che, come emerso recentemente dopo una riunione in Regione tra i commissari che guidano l’Asp e i funzionari del Dipartimento salute, sarebbe stata innescata da flussi errati trasmessi da Vibo alla Cittadella. In altre parole, l’organico dell’Azienda sanitaria provinciale risulterebbe sovradimensionato a causa di dati sbagliati sulle prestazioni effettivamente erogate.

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«Quanto accaduto – continuano i consiglieri – ha suscitato e continua a suscitare sconcerto e rabbia, sia nel mondo politico che sindacale oltre che nella società civile, provocando dei disservizi in termini di risposta sanitaria. Il provvedimento assunto denota un approccio superficiale, essenzialmente “burocratico” e privo di prospettive future, da parte di chi governa l’Asp di Vibo Valentia, nei confronti di un problema, estremamente delicato e serio, qual è quello del reale fabbisogno di personale nel contesto della sanità vibonese. In pratica, si è proceduto a “tagliare”, sic et simpliciter, senza pensare minimamente alle conseguenze immediate e future di detto taglio sul concreto funzionamento del sistema sanitario locale e senza pianificare alcun percorso di stabilizzazione nei confronti di quei lavoratori che hanno già raggiunto i requisiti per una contrattualizzazione a tempo indeterminato. Il tutto avviene in un momento in cui le carenze di organico vengono, da ogni parte, additate come la causa primaria del malfunzionamento della sanità vibonese e calabrese. A ciò si aggiunga che è, ormai, acquisito quale dato oggettivo e, dunque, incontrovertibile, la circostanza che, se si dovessero, realmente, applicare i numerosi decreti finora emanati dal Commissario Occhiuto in relazione alla rete sanitaria ospedaliera e territoriale nonché alla medicina di prossimità (con le conseguenti previste aperture degli ospedali di comunità, delle case di comunità e delle Cot), sarebbe assolutamente necessario procedere al reclutamento di ulteriori ingenti risorse umane al fine di garantire il rispetto dei Lea».

Infine, la conclusione: «Urge, dunque – secondo i consiglieri regionali Mammoliti e Lo Schiavo -, un immediato intervento risolutivo del problema, che operi nella prospettiva della necessaria futura elaborazione, non più procrastinabile, di un piano del fabbisogno di personale che guardi alle reali e concrete esigenze della sanità vibonese. Infine, è utile ricordare che la questione della giusta e definitiva collocazione lavorativa degli operatori sanitari di cui si discute nella presente interrogazione è, da tempo, nota al commissario Occhiuto, avendo lo stesso nei mesi scorsi incontrato, nei locali della Prefettura di Vibo Valentia, una delegazione di detti operatori sanitari».

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