domenica,Gennaio 26 2025

Risorse idriche, Gerocarne si ritrova un debito di 274mila euro per “bollette” non pagate alla Regione in 20 anni: «Siglato accordo per 72 rate»

Il sindaco Pasquale Vivona: «Più volte ho cercato di mediare con la Cittadella ma l'obbligo ormai è cristallizzato»

Risorse idriche, Gerocarne si ritrova un debito di 274mila euro per “bollette” non pagate alla Regione in 20 anni: «Siglato accordo per 72 rate»
Il Municipio di Gerocarne e nel riquadro il sindaco Pasquale Vivona

A poco più di un anno di distanza dall’insediamento del sindaco Pasquale Vivona, l’Amministrazione comunale di Gerocarne ha dovuto affrontare parecchie difficoltà di gestione ma, allo stesso tempo, ha anche raggiunto numerosi obiettivi. La strada però è ancora lunga poiché tanto c’è da fare e questo lo sa bene lo stesso primo cittadino. Come detto, diversi sono stati e sono gli ostacoli e le difficoltà da gestire e che stanno tutt’ora attanagliando il comune gerocarnese, come alcuni debiti del passato mai colmati, che non stanno permettendo la regolare efficienza, sotto diversi aspetti, della Casa Municipale del piccolo centro vibonese.

Tiene banco il debito idrico 1981-2004

Tra i debiti prioritari da estinguere c’è quello ultraventennale relativo all’acqua potabile che va dal 1981 al 2004 per un importo complessivo di circa 230mila euro. Nel corso di questi mesi la giunta Vivona si è spesa nel cercare di arrivare a una soluzione e sgravare così il proprio Comune da una pendenza sicuramente non irrilevante. Proprio il primo cittadino ha spiegato la vicenda e tutta la sua evoluzione: «Il 18 dicembre scorso ci siamo riuniti in Consiglio Comunale e, tra le varie cose, abbiamo approvato anche il debito fuori bilancio per un importo di 216.000 euro per quel che riguarda il canone idrico che vantava la Regione Calabria nei nostri confronti e circoscritto al periodo 1981-2004. Abbiamo atteso prima di renderlo pubblico perché volevamo prima capire, in maniera minuziosa, di cosa si trattasse».

Il debito con la Regione Calabria

Una pendenza del passato insomma che, col tempo, è cresciuta sempre di più fino a essere difficilmente gestibile: «Nel 2016 – spiega Vivona – la giunta comunale stila un piano di estinzione del debito per il periodo 1981-2004 dell’importo di 230.000 euro, con la stipulazione di dieci rate da 23.000 ciascuna e pagabili annualmente, entro il 31 dicembre. Dopo aver pagato il primo esercizio nel 2016 alla regione Calabria, però, le rate non sono state più pagate per un po’ di anni. Dopo varie sollecitazioni, inoltre, la Regione Calabria presenta un atto ingiuntivo oltre a una sanzione amministrativa nei confronti del nostro Comune di circa 63.000 euro». Una situazione antecedente l’amministrazione Vivona ma con quest’ultimo che, appena appresa la cosa, si è subito mosso per cercare di trovare una soluzione: «Più volte – dice – ho cercato di interloquire con la regione Calabria per cercare di far togliere tale sanzione, ma ormai la cartella in merito era cristallizzata e non si poteva fare più niente. Inoltre ho cercato anche di mediare con l’ente regionale per cercare di rateizzare il tutto, ma anche in questo caso non è stato possibile in quanto l’intera cartella era passata all’Agenzia delle Entrate e con il debito che era arrivato a 305.000 euro. Il Comune comunque vantava alcuni crediti nei confronti della Regione e così abbiamo concordato di procedere con una compensazione della pendenza, la quale era così scesa a 274mila euro.

L’accordo di rateizzazione

Infine l’accordo siglato per la compensazione del debito, come afferma Vivona: «Abbiamo stipulato una rateizzazione con l’Agenzia delle Entrate per un totale di 72 rate che dureranno fino al 6 ottobre 2030. I residui che abbiamo trovato negli anni li utilizzeremo per pagare queste rate. Quando nel 2016, l’amministrazione del tempo ha fatto la delibera, avrebbe dovuto mettere sul bilancio un importo annuo di 23.000 euro ma ciò non è stato fatto. Questo tipo di operazione risulta essere fatta nel 2026 e poi nel triennio 2021-2022-2023. All’appello mancano dunque 2017-2018-2019-2020-2024 e 2025». Ecco allora come si procederà: «Finché sarà possibile – conclude il sindaco – pagheremo con i residui degli anni precedenti, mentre gli altri verranno dichiarati debiti fuori bilancio e dovrebbero risponderne i responsabili».

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