giovedì,Gennaio 9 2025

Vibo città unica, anche Romeo contro la fusione di 14 Comuni: «Troppi e troppo diversi tra loro, proposta senza senso. In sei invece…» – VIDEO

Il primo cittadino si unisce al coro di No ma guarda con fiducia all'ipotesi di unione con i centri limitrofi al capoluogo: «Interlocuzioni già in corso». E Vallone (Briatico) rimarca le sue critiche: «Irrealizzabile, pensassero a riformare la Delrio»

Featured Video Play Icon
Il sindaco Romeo

Unire il Comune di Vibo Valentia con altri 13 enti locali del Vibonese trasformando il territorio in una città intermedia capace di rispondere alle sfide economiche, sociali e culturali che affliggono l’area. È l’idea proposta dal comitato Valentia già qualche anno fa e rilanciata nei giorni scorsi dall’ex capogruppo del M5s al Comune di Vibo Valentia Domenico Santoro

Briatico, Cessaniti, Filandari, Filogaso, Francica, Jonadi, Maierato, Mileto, Pizzo, San Costantino, San Gregorio, Sant’Onofrio, Stefanaconi e Vibo Valentia i 13 comuni che secondo la prima bozza formulata dal comitato Valentia dovrebbero rientrare nell’ipotesi di fusione

Un’idea però non condivisa dai primi cittadini, tra questi il sindaco del comune costiero di Briatico Lidio Vallone che nei giorni scorsi ha esplicitato la sua netta posizione attraverso una lettera indirizzata al sodalizio Valentia e anche ai consiglieri regionali Antonio Lo Schiavo, Raffaele Mammoliti, Francesco De Nisi, Michele Comito – il sindaco Lidio Vallone.

«Briatico ha la sua identità, ha la sua storia, ha il suo modo di essere, di vivere e ha la ricerca di una sua autonomia in tutti i sensi: dal punto di vista strutturale, tributario e ha una sua autonomia nel garantire servizi. Non ha bisogno assolutamente di essere corollario o di essere marginale in un processo che non credo sia in alcun modo realizzabile» ha evidenziato Vallone.

Leggi anche ⬇️

«Io avrei preferito – ha aggiunto il sindaco di Briatico – che l’associazione che ha ispirato questo progetto avesse fatto un’operazione per fare revocare al Governo la legge Delrio che ha messo in seconda posizione il ruolo delle Province, perché se noi avessimo avuto la possibilità di ritornare alla provincia come ente di primo livello, secondo me il rapporto centro-periferie, il rapporto intercomunale sarebbe stato molto più facilitato» e infine: «Per quanto mi riguarda, adotterò assieme alla mia amministrazione provvedimenti istituzionali in Consiglio dove negherò in maniera categorica e irreversibile la partecipazione del comune di Briatico a questa fusione».

Sulla questione è intervenuto ai microfoni di LaC e de Il Vibonese anche il sindaco di Vibo Valentia Enzo Romeo: «Sono convinto innanzitutto che queste cose debbano essere fatte con modalità ben precise, intanto coinvolgendo le collettività dei diversi paesi e, soprattutto occorre mettere sul tavolo proposte che siano concretamente realizzabili, devono sussistere criteri che giustifichino la fusione» ha spiegato il primo cittadino» aggiungendo come non sia pensabile una fusione «senza alcuna connessione di tipo urbanistico, di tradizioni e identità».

Anche Romeo si unisce quindi al coro del “no” alla fusione proposta dal comitato Valentia, ribadendo al tempo stesso l’importanza dello strumento disciplinato dall’art. 15 del T.U.E.L. «Fare in modo che ci sia una fusione di Comuni può essere certamente importante in questo momento, perché un maggior numero di abitanti ci dà la possibilità di progettare, di programmare e avere fondi europei con maggiore facilità e quindi definire anche spese comuni da dividere. Ma questo deve essere fatto con estrema intelligenza e facendo in modo che questo tipo di idea possa passare soprattutto tra i cittadini».

Non chiude quindi alla fusione Romeo purché ci siano le condizioni ideali affinché questa sia realizzata: «Penso alla fusione che si possa determinare con il comune di Jonadi, e abbiamo già iniziato a parlarne con il sindaco, con il comune di San Costantino Calabro, con Stefanaconi, con MaieratoSant’onofrio. Essendo comunità molto vicine sia dal punto di vista della connessione urbanistica sia dal punto di vista dei possibili servizi, è qualcosa che può portare a un risultato. Ogni altra idea che interessi comuni tra loro distanti sotto molteplici punti di vista, secondo me, lascia il tempo che trova».

Articoli correlati

top