Sanità vibonese nel caos, Più Europa si appella ai sindaci in vista della Conferenza: «Azioni urgenti comuni o dimissioni in blocco»
L'incontro convocato per giovedì rappresenta per il gruppo politico territoriale della Bonino lo spartiacque dove agire uniti e battere i pugni per trovare soluzioni definitive dopo il mancato rinnovo di una ventina tra infermieri e oss
Anche il gruppo territoriale Più Europa di Vibo Valentia interviene con una propria nota per denunciare le difficoltà della sanità vibonese, in primis la carenza di personale aggravata dalla mancata proroga dei contratti per una ventina di infermieri e oss. È in questo contesto che Più Europa si appella ai sindaci per chiedere un intervento urgente e immediato. «Al peggio non c’è mai fine. Calza a pennello – si legge nel comunicato stampa del gruppo politico – il detto per la sanità vibonese, che in questi ultimi giorni sta registrando clamorosi disservizi, come la temporanea chiusura del Reparto di Medicina generale all’ospedale Jazzolino e interi Reparti lasciati nelle mani di pochi operatori. La decisione, a poche ore della fine dell’anno, quando erano state garantite già a settembre le proroghe dei precari tra infermieri e operatori socio sanitari (Oss) da parte della terna commissariale – subentrata al commissario Battistini solo pochi mesi fa – di non confermare decine di operatori, ha fatto saltare del tutto quel poco che ancora resisteva ai colpi inflitti a seguito di “politiche di risanamento”».
«Chi ancora sperava che al centro dell’attenzione e dell’azione dei commissari ci sarebbe stata la tutela della salute dei cittadini vibonesi – incalzano da Più Europa -, si è dovuto ricredere per l’ennesima volta. Non c’è diritto, neanche quello costituzionale, che possa garantire i livelli minimi. Non ci sono politiche sanitarie che possano invertire una rotta che oramai ci sta portando al fallimento più completo. Non c’è risanamento che non possa fare anche un ragioniere che deve far quadrare i conti. Tagliare. Queste, da anni, le soluzioni “miracolose” che dovrebbero riportare la Calabria e la provincia di Vibo in particolare, Cenerentola di ogni classifica nazionale, in carreggiata con le altre regioni per evitare quelli che da anni sono i “viaggi della speranza” dei calabresi».
«A questo punto – prosegue la nota stampa – non bastano più le denunce dei cittadini, le trasmissioni televisive che ci ricordano, ove mai ce ne fosse bisogno, in quale precipizio stiamo finendo. Sono anni che vengono scritte pagine e pagine su come ridisegnare la sanità ospedaliera e non ma i risultati sono sempre peggio: fiumi di inchiostro per convincerci che sono al lavoro per noi. Siamo stati disposti anche a farci curare da medici cubani (ai quali dobbiamo dire grazie per aver avuto il coraggio e la bontà d’animo di venire in una regione dalla quale tutti vogliono scappare), i quali hanno dovuto imparare in fretta e furia la lingua italiana, tra mille difficoltà, tra le quali anche quelle di tutti gli anziani che, nel loro dialetto, hanno dovuto per far capire anche con i gesti i mali dai quali erano afflitti. La sanità vibonese è al collasso. Forse la suddivisione della Calabria nelle tre macroaree (nord, centro e sud) disegnata in una delle numerose Dca atte a “migliorare” la sanità della nostra Regione, ci dovrebbe far riflettere sul destino della sanità vibonese. Siamo destinati a scomparire?»
Per il gruppo territoriale di Più Europa «è ora di dire basta. Non è più rinviabile un’azione comune urgente tra istituzioni, cittadini e associazioni. Occorre che i sindaci, espressione dei territori e massime autorità sanitarie, pretendano garanzie. Altrimenti prospettino, già dalla prossima Conferenza dei sindaci sulla sanità convocata per giovedì, le loro dimissioni in forma di dissenso a quanti sono incapaci di governare un problema essenziale per la vita di tutti, che da anni depaupera le risorse e appare lontano da una soluzione di normalizzare la sanità calabrese e vibonese».
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