Vazzano, la minoranza chiede (di nuovo) le dimissioni del sindaco Massa ma la maggioranza abbandona il Consiglio comunale
Si chiude all’insegna di una dura polemica politica un anno difficilissimo per il piccolo centro delle Preserre vibonesi travolto dallo scandalo di un’inchiesta per peculato
Si chiude all’insegna di una feroce polemica politica un anno difficilissimo per Vazzano, piccolo comune delle Preserre vibonesi travolto dallo scandalo di un’inchiesta per peculato che vede imputato un ex dipendente comunale in pensione e altre tre persone, tra cui la sorella, beneficiare di alcuni bonifici emessi inopinatamente dall’Amministrazione a loro favore per un valore complessivo di circa 200mila euro. Tra gli indagati, invece, non figura il sindaco Vincenzo Massa che nello scorso ottobre denunciò gli ammanchi ai carabinieri. Al primo cittadino, responsabile anche dell’Ufficio finanziario dell’Ente, l’opposizione aveva già chiesto con forza di dimettersi. Ieri, alla vigilia del nuovo anno, l’ultimo consiglio comunale ha fatto registrare un nuovo forte sconto tra sindaco e minoranza.
«Un ultimo atto vergognoso a conclusione di un momento politico ancora più vergognoso», lo definiscono gli esponenti del gruppo Liberamente Vazzano, che nell’ultima seduta del Consiglio comunale tenutasi ieri mattina hanno ribadito con una mozione ad hoc la richiesta di dimissioni di Massa. Dopo aver esaurito i primi due punti all’ordine del giorno, al momento di discutere la mozione della minoranza «i consiglieri di maggioranza – raccontano gli esponenti dell’opposizione – lasciavano la seduta consiliare e scappavano a testa bassa (forse per non cadere). Veniva così meno il quorum e la seduta è stata automaticamente sciolta. Prima di abbandonare la sala, il sindaco ha letto poche righe rinnovando la fiducia a set stesso (abbastanza comica la cosa), spiegando che non era loro intenzione votare le nostre proposte. Ha precisato ù, inoltre, come ulteriori nostre richieste riceveranno lo stesso trattamento. Pertanto, se i consiglieri di minoranza proporranno delle mozioni, i consiglieri di maggioranza fuggiranno via».
Da qui le aspre considerazioni politiche di Liberamente Vazzano: «Oggi è venuto meno ogni rispetto istituzionale, ogni forma di democrazia partecipativa. I vazzanesi hanno visto di che pasta sono fatti i loro rappresentanti. Rimaniamo sconcertati dinnanzi a tanta mancanza di rispetto, prima personale e poi politica. Bastava votare contro le nostre proposte. Invece si scappa».
E ancora: «D’altronde ci siamo abituati. In due anni e mezzo di consigli comunali nessuna risposta, nessun riscontro, nessun confronto, solo mutismo, testa bassa, alzate di mano e tutti a casa. Noi lo sapevamo che i colleghi consiglieri di maggioranza, oggi, non avrebbero votato la sfiducia. Lo sapevamo perché oramai ci si riconosce a testa bassa in una parte politica del paese e fino allo schianto occorre far fede alla scelta già fatta nel 2022».
Secondo la minoranza, «il sindaco di un piccolissimo Comune, con due uffici e tre impiegati, non può farsi soffiare centinaia di migliaia di euro da sotto il naso. La cosa è troppo grave per farla passare in secondo piano». Dopo aver reiterato la richiesta di dimissione, «pur sapendo che il sindaco non si dimetterà», i consiglieri di minoranza lanciano un appello ai loro colleghi di maggioranza: «Non protraiamo questa agonia. Vogliate bene a voi stessi ed al nostro paese. Sciogliamo il Consiglio Comunale, perché, peggio di così, non si può rappresentare la nostra Comunità». Infine, un appuntamento al prossimo consiglio comunale: «Ci vediamo l’8 gennaio per discutere ciò che non avete avuto il coraggio di discutere oggi. Ci possiamo confrontare, è facile, basta alzare la testa e parlare liberamente. È un’esperienza bellissima, ve la consigliamo».
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