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Vibo tra le ultime per qualità della vita, Pasquino (Dc): «È ora di individuare i responsabili e dare una scossa a questa provincia»

Dall'inquinamento al disastro sanità fino alla causa tra Comune e Cadi. Il commissario provinciale della Democrazia cristiana punta il dito contro le principali criticità sul territorio: saranno i temi di cui si parlerà anche nella prima direzione del partito

Vibo tra le ultime per qualità della vita, Pasquino (Dc): «È ora di individuare i responsabili e dare una scossa a questa provincia»
Una veduta di piazza San Leoluca a Vibo

«Il recente report de Il Sole 24 Ore, che colloca la provincia di Vibo agli ultimi posti sulla qualità della vita, pone la necessità di coraggiose prese di posizioni per individuare cause, responsabilità e rimedi percorribili al fine di migliorare in tempi ragionevoli il disastroso quadro attuale». Lo afferma il commissario provinciale della Democrazia cristiana, Giuseppe Pasquino. L’annuale classifica stilata dal quotidiano economico pone la nostra provincia al 103° posto in Italia, con sette posizioni perse rispetto allo scorso anno. Pasquino sottolinea poi il posizionamento rispetto a specifici parametri come il «79° posto per affari e lavoro ma con una perdita di ben 42 posizioni rispetto al 2023, ed al 102° per ambiente e servizi, in discesa di ben 16 posizioni», il che evidenzia «un crollo verticale che prospetta il baratro nell’immediato futuro testimoniato dalla fuga dei giovani ormai privi di ogni speranza».  

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«E non è certo colpa del destino – continua l’esponente Dc – ma di incapacità politiche ed  amministrative e di precise responsabilità che toccano anche la magistratura. Basta guardare, come esempio lampante, al settore del turismo, occasione di lavoro per  tanti e punta di eccellenza della provincia, per il sostegno del quale ci sarebbe necessità di valorizzare e tutelare l’ambiente e garantire servizi adeguati nel mentre fenomeni sempre più ricorrenti di inquinamento marino, dal mare verde alle maleodoranti chiazze melmose, fanno letteralmente scappare via migliaia di turisti ormai convinti che il mare limpido della Calabria sia un lontano ricordo. E ciò nonostante la presenza di un vice commissario nazionale per il settore della depurazione, sulle cui iniziative concrete, per il territorio, non si è a conoscenza, e le varie  inchieste della magistratura che non sono servite nemmeno a sequestrare le condotte abusive di scarico a mare, ben visibili dai droni, e tampoco gli immobili a cui servizio sono poste. A che servono le inchieste se non hanno alcun effetto preventivo sulla perpetuazione dei reati?» 

Il focus si sposta quindi sulla carenza di servizi: «Basti pensare ai passeggeri diretti alle Eolie, costretti ad attendere sull’asfalto assolato, senza nemmeno una tettoia su cui ripararsi o un distributore automatico per comprare una  bottiglia d’acqua. E sui servizi sanitari, si può far finta di nulla? Quale politico, quale sindaco, quale amministratore, quale commissario dell’Asp ha mai preso in esame le tante denunce della dottoressa Rodolico, cui bisognerebbe fare un monumento, medico del Pronto soccorso dell’ospedale vibonese, servizio essenziale per una comunità che vuole definirsi civile, quando afferma che anche il personale assunto e destinato al Pronto soccorso, con espedienti vari, viene trasferito altrove lasciando sguarnito il presidio sanitario di emergenza, dove rimangono i più coraggiosi, i veri professionisti,  siano essi medici, infermieri o operatori, mente altri scappano senza che nessun commissario muova foglia? Chi mai ha alzato la voce per sostenerla?», chiede Pasquino.

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E ancora: «E cosa dire degli investimenti mancati o ritardati come quello dell’imprenditore Cascasi per il porto di Vibo Marina, che solo dopo lunghissime vicende giudiziarie, durate oltre 20 anni, solo oggi potrà forse venire alla luce? Quanti posti di lavoro avrebbe potuto creare? Quanto indotto avrebbe potuto determinare? Quanti giovani sarebbero potuti rimanere nella loro terra e sono ormai fuggiti via? E adesso il Comune dovrà anche pagare tre milioni e mezzo di euro. C’è qualcuno che ha avviato azioni di responsabilità verso quei funzionari o politici che hanno impedito l’opera? O si sta mettendo tutto sotto terra con la solita omertà che non è sola dei mafiosi? Questi saranno – continua il commissario provinciale – gli argomenti all’ordine del giorno della prima direzione del partito, nella quale sono stati eletti gli avvocati Michele Pagnotta, indicato anche come vice commissario provinciale Giovanni Corigliano, Domenico  Scarcia, Rosario Paolì, Antonio Zoccoli, Silvio Sorrentino, Filippo Accorinti, gli ingegneri  Francesco Sacchinelli, gli architetti Sebastiano Riga, Alessandro Forestieri, l’ex sindaco di Arena Michele Pagano, l’artigiano Vincenzo Prestia, l’imprenditore Andrea Pugliese, il commercialista Filippo Bartolomeo, il dott Nicola Gentile, il cancelliere Antonio Currà, i signori Domenico Romano e Domenico Marasco».

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«La direzione di gennaio si occuperà dunque – conclude Giuseppe Pasquino – di individuare le azioni da intraprendere e le iniziative da adottare perché si possa dare una scossa per la rinascita di questa provincia. La politica vera serve a questo, non a fare chiacchiere o propaganda alcuna».  

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