L’ombra dei serbatoi di Vibo Marina incombe anche sul Consiglio, bocciata la proposta di un odg urgente: «Volete parlare solo di zeppolate»
I consiglieri di opposizione Cutrullà e Tucci hanno presentato un ordine del giorno non previsto per fare il punto sui rischi per l’ambiente e per la sicurezza ma la maggioranza ha preferito rimandare alla prossima seduta
L’ombra dei grandi serbatoi costieri non incombe solo su Vibo Marina ma anche sul Consiglio comunale. La loro mancata dislocazione “ordinata” dopo l’alluvione del 2006, è tornata di prepotenza nel dibattito della politica cittadina dopo due recenti fatti di cronaca: il sequestro dell’impianto della Meridionale Petroli e la strage di Calenzano, in Toscana, dove pochi giorni fa lo scoppio di un deposito di carburante ha causato 5 morti.
La questione, dunque, ha indirettamente dominato la prima parte del Consiglio comunale di Vibo di questo pomeriggio, dopo la presentazione di un ordine del giorno urgente da parte dei consiglieri del gruppo Cuore vibonese, Giuseppe Cutrullà e Danilo Tucci. Il tentativo dei due consiglieri di opposizione di portare l’argomento immediatamente all’attenzione dell’Assemblea (non era previsto nell’odg su cui è stata convocata), senza attendere il prossimo Consiglio.
In particolare, il documento ha rimarcato le preoccupazioni dei residenti della frazione marina, definendo «essenziale coniugare, alla luce di quanto avvenuto recentemente nel Comune di Calenzano, gli aspetti relativi all’impatto ambientale e alla sicurezza dei cittadini con quelli della tutela imprescindibile dei posti di lavoro». Nella richiesta di discussione immediata, inoltre, è stato sottolineato che «ad oggi non risultano pervenuti, se non dai classici proclami elettorali appena trascorsi, gli intendimenti strategici e concreti che l’attuale Amministrazione comunale voglia porre in essere per salvaguardare e coniugare quanto espresso in premessa». In particolare, con la propria mozione, Cutrullà e Tucci hanno proposto l’istituzione di un tavolo di concertazione con tutti gli attori coinvolti, anche quelli istituzionali, per comprendere le reali condizioni di sicurezza dei depositi costieri, hanno sollecitato inoltre un dibattito sullo sviluppo strategico da porre in essere per le Marinate, tenendo conto della doppia vocazione turistica-industriale dell’area, e infine hanno avanzato la richiesta di uno studio sugli impatti ambientali e la sicurezza dei depositi. Insomma, come dire: parliamone ora. Ma prima, per rendere possibile ciò, era necessario votare sulla riconosciuta urgenza dell’argomento proposto “fuori busta”.
Inevitabili, dunque, i distinguo politici che sono seguiti, con la maggioranza che nelle dichiarazioni di voto ha negato l’urgenza della trattazione, pur condividendo nel merito (e non potrebbe essere altrimenti) gli aspetti salienti legati al rischio inquinamento e alla sicurezza.
Il capogruppo del Pd, Francesco Colelli, ha affermato che sulla questione «la posizione del Consiglio è univoca, le perplessità e i timori della minoranza sono anche quelli della maggioranza». «Nel merito siamo perfettamente convinti che occorra affrontare il problema – ha continuato l’esponente dem – ma proprio per questo crediamo che non si possa aprire una discussione efficace e costruttiva quando ancora mancano i primi esiti giudiziari dell’inchiesta sulla Meridionale Petroli. Per lo sviluppo delle Marinate il sindaco Romeo ha già dato massima disponibilità per una visione strategica partecipata. Dunque l’urgenza di inserire questo argomento nella discussione di oggi non c’è».
Di segno diametralmente opposto le dichiarazioni di voto di Tucci e Cutrullà, con quest’ultimo che ha chiuso la ridda di interventi prima del voto. «Con questo ordine del giorno – ha detto Cutrullà – volevamo contribuire a dare legittimazione all’azione del sindaco. Invece vi preoccupate solo delle zeppolate in piazza e delle luminarie natalizie. “Governare è far credere”, diceva Machiavelli… ed è quello che state facendo: cercate di far credere che state governando. Ero sicuro che questo ordine del giorno avrebbe avuto il voto favorevole di tutta l’aula, e invece no. Con molto rammarico dico che si è persa un’occasione per discutere di un problema vero della città e non di zeppolate».
Alla fine, la votazione, con la maggioranza che ha votato compatta contro l’urgenza dell’argomento proposto.