mercoledì,Dicembre 4 2024

«Basta scuole di “serie B”»: Gioventù nazionale di Vibo al fianco degli studenti dell’Iti dopo la protesta per la mancanza di riscaldamenti

Il movimento di Fratelli d'Italia sottolinea la violazione del diritto allo studio evidenziata dai ragazzi e chiede interventi urgenti per garantire ambienti scolastici adeguati

«Basta scuole di “serie B”»: Gioventù nazionale di Vibo al fianco degli studenti dell’Iti dopo la protesta per la mancanza di riscaldamenti

All’indomani della protesta degli studenti dell’Istituto tecnico industriale di Vibo, indetta all’esterno della scuola per il malfunzionamento da giorni dei riscaldamenti, supportata anche dalla dirigente scolastica Maria Grazia Gramendola e proseguita in Provincia, dove è stato trovato il supporto dell’Ente per risolvere il blocco dell’impianto verso i piani alti della struttura scolastica, oggi Gioventù nazionale Vibo supporta la causa. «Nella giornata di ieri – hanno fatto sapere in una nota dal movimento giovanile di Fratelli d’Italia cittadino – gli studenti dell’Istituto tecnico industriale, e non per ultimi, hanno deciso di alzare la voce: con una protesta simbolica ma determinata, hanno disertato le lezioni per denunciare l’assenza di riscaldamento nelle aule. Questo gesto rappresenta un grido d’allarme contro una gestione insufficiente e irresponsabile della Provincia, che da troppo tempo ignora i problemi infrastrutturali delle scuole del territorio».

La situazione «è ormai insostenibile» ha sottolineato il movimento che si «schiera con decisione dalla parte degli studenti, denunciando l’incapacità delle autorità provinciali di garantire ambienti scolastici adeguati. È inaccettabile che nel 2024 gli studenti siano costretti a frequentare lezioni in aule fredde e insalubri, con evidenti ripercussioni sulla salute e sul rendimento scolastico. Il diritto allo studio passa anche dalla possibilità di accedere a strutture sicure, dignitose e funzionali: un obbligo che ricade direttamente sulla Provincia, responsabile della manutenzione degli edifici scolastici. La protesta di ieri non è un episodio isolato: si inserisce in un quadro di richieste più ampie, troppo spesso ignorate. Gli studenti non chiedono altro che il rispetto di un diritto costituzionale: studiare in ambienti adeguati».

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«Non esistono scuole di “serie A” e scuole di “serie B” – ha affermato poi Antonio Rizzo, responsabile del dipartimento Scuola e istruzione di Gioventù nazionale Vibo – e la Provincia di Vibo Valentia sta trascurando il suo ruolo di garante del diritto all’istruzione. Non è accettabile che alcune scuole ricevano maggiore attenzione rispetto ad altre. Ogni istituto, ha pari dignità e merita condizioni ottimali per lo svolgimento delle lezioni. Il diritto all’istruzione, sancito dalla Costituzione, non ammette distinzioni né compromessi».

Per tale motivo, «i giovani di Fratelli d’Italia rinnovano il loro pieno supporto agli studenti delle scuole di Vibo Valentia e a tutte le scuole della Provincia che vivono situazioni analoghe. Esortiamo le autorità provinciali ad assumersi le proprie responsabilità, intervenendo con urgenza per risolvere problemi che non possono più essere rinviati. È il momento di passare dalle promesse ai fatti. Ribadiamo, infine, che ogni istituzione scolastica merita rispetto e attenzione. Questa lotta riguarda tutti gli studenti e le famiglie che chiedono a gran voce una scuola più giusta, sicura e dignitosa. Non c’è più tempo per le scuse o per giocare allo scaricabarile perché il futuro dei giovani non può e non deve essere compromesso da una gestione approssimativa».

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