Trasporto pubblico a Vibo, l’assessore Pilegi replica a Scalamogna: «Disagi frutto di un’eredità pesante dopo 5 anni di immobilismo»
Le difficoltà che gravano sull'utenza per il vicesindaco sono un retaggio della precedente amministrazione che «non si è mossa neppure in Regione, approfittando del governo di centrodestra»
«Ho letto, con non poco stupore, le dichiarazioni rilasciate dal precedente assessore all’Urbanistica, attraverso le quali sproloquia di trasporto urbano ritornato indietro, a suo dire, di due anni». È piccata la replica del vicesindaco con delega all’Urbanistica, Loredana Pilegi, al suo predecessore, Pasquale Scalamogna, intervenuto ieri a mezzo stampa per commentare il servizio di Trasporto pubblico locale urbano varato dall’Ente. «Non è mia abitudine – ha sottolineato Pilegi nella sua nota stampa – rimarcare le carenze di chi mi ha preceduto, ma essendo stata chiamata in causa non posso fare a meno di intervenire per fare un po’ di chiarezza».
«L’ex assessore Scalamogna ha avuto modo di mettersi alla prova per ben 5 anni in qualità di delegato all’Urbanistica della nostra città e quindi di cimentarsi con i problemi che oggi puntualmente denuncia, così come del resto fa il centrodestra che ha governato Vibo Valentia per oltre 15 anni. Il bilancio sul suo operato e sulla parte politica che ha sostenuto lo hanno già chiaramente espresso i cittadini lo scorso giugno. Non serve aggiungere altro sui suoi presunti meriti decantati in questi giorni sulla stampa, ma evidentemente non percepiti dai cittadini nei suoi anni di amministrazione. Fatta questa premessa, nel merito delle sue osservazioni, il mio insediamento risale a fine luglio e, tra le prime cose che ho fatto, c’è stato proprio affrontare con risolutezza la questione del trasporto pubblico urbano, visto che io stessa ho dedicato, nel corso della precedente consiliatura, molta attenzione a tale problematica».
«Di fatto – ha sottolineato nella sua replica Pilegi – ho trovato una situazione stagnante, con i percorsi urbani affidati alla buona volontà di un impiegato, l’unico che se ne sia interessato, che aveva iniziato, e ora concluso sotto il mio assessorato, un lavoro encomiabile ma non applicabile per una serie di ragioni. Tra queste, la mancanza delle paline che devono segnalare la presenza della fermata, essendone arrivate neppure la metà di quelle necessarie. E l’ex assessore sa bene che Ferrovie della Calabria, su questo punto, è inadempiente – ha rimarcato Pilegi -. Avendo avuto a disposizione ben 5 anni e con un’amministrazione regionale a lui favorevole – ha incalzato poi l’assessore -, avrebbe potuto sbloccare questa situazione. Ma l’ex assessore non si è neanche accorto che la dotazione dei chilometri, 220.000 annui, non è sufficiente a coprire neanche uno dei percorsi così diligentemente studiati dall’addetto, dunque non dall’ex assessore in questione. Anche qui, in ben cinque anni, avrebbe potuto recarsi alla Regione dall’assessorato competente e ridiscutere quel chilometraggio. Ma tant’è».
«A proposito delle pensiline – ha aggiunto ancora Pilegi -, le dobbiamo all’accurata lettura di un capitolato dove si prevedeva una spesa finalizzata per l’acquisto da parte dell’ex assessore Franzè e, quindi, ancora una volta non da lui, che è riuscita ad impiantarne tre. Un assessorato, il suo, rimasto fermo per cinque lunghi anni e non solo nell’ambito del trasporto urbano. Non un obiettivo è stato portato a termine: vedi il Piano spiaggia; il superamento dei vincoli urbanistici nel territorio comunale, in particolare nelle frazioni marine; la riorganizzazione degli Uffici e altre questioni che sono rimaste totalmente ferme. Quindi, l’ex assessore – ha poi concluso Pilegi in risposta a Scalamogna -, in altre parole ha perso un’occasione per tacere e mantenere così quella compostezza che gli appartiene e lo caratterizza».